Abolire gli health claim: dopo i semafori, inglesi all’assalto delle regole Ue
Annullare il quadro attuale dei claim europei, come depositati nel regolamento 432/2012 dell’Unione. Un anno zero insomma, che porterebbe le lancette dell’orologio indietro di parecchio e proibirebbe di usare “annunci” oramai di uso comune come quelli su vitamina C e senso di stanchezza, o protezione dallo stress ossidativo; oppure quello su calcio e mantenimento di una buona struttura ossea. E’ la richiesta che è stata avanzata dall’inglese UK Health Food Manufacturer Association, presso la Corte di Giustizia Ue. Se venisse accolta, lamentano i consumatori europei della Beuc, si aprirebbe la strada ad una vera e propria giungla normativa. Con nessuna differenza tra claim già usati e altri bocciati. Dopo il caso dei semafori inglesi Traffic Light, con procedura di infrazione aperta dalla Commissione nei confronti delle autorità britanniche, un ulteriore scontro tra Bruxelless e Londra. Tra le cause della richiesta, apparentemente curiosa, il differente livello di evidenza scientifica richiesta per molti claim bocciati e invece quelli generici, ovvero cosiddetti ex art. 13.1 (come appunto quelli su molte vitamine e minerali). Inoltre, in alcuni casi vari claim – come quelli sui probiotici – hanno visto una seconda possibilità di valutazione offerta da Efsa, mentre altri… sono stati bocciati senza possibilità di appello. Ancora, a gettare ombre è pure il modo in cui sono stati trattati i “botanicals”, ovvero ritrovati fitoterapici con ben stabilita storia di uso sicuro, e che sono attualmente ancora in attesa di valutazione. |
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