Energia, al via il nuovo Conto Termico 2.0
Il nuovo Conto Termico 2.0 entrerà in vigore il 1° giugno, con al pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, serie generale n.51 del 2 marzo 2016, del Decreto interministeriale 16 febbraio 2016. E’ un regime di sostegno per l’incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. A disposizione ci sono 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le amministrazioni pubbliche, le cooperative di abitanti o sociali e le società di patrimonio pubblico. Corretto, ampliato e semplificato, il conto termico 2.0 mira a sostenere il settore dell’efficienza congiuntamente all’ecobonus. Rispetto alla detrazione del 65% per la riqualificazione energetica, che offre uno sconto alle imposte sui redditi spalmato in 10 anni, il Conto Termico eroga un contributo diretto in rate uguali da 1, 2 o 5 anni, in base al tipo di intervento e al beneficiario (privato a Pa). L’entità di tale contributo e la rigidità dell’iter hanno però fino ad oggi favorito la concorrenza dell’ecobonus, anche nella versione al 55%. Così i due meccanismi di incentivazione concorreranno al raggiungimento degli obiettivi nazionali, permettendo all’utilizzatore finale di scegliere il miglior incentivo in funzione dei requisiti posseduti. E nelle zone climatiche più fredde, potrebbe essere più conveniente il Conto Termico 2.0 per istallare caldaie a pellet, pompe di calore e pannelli solari. Inoltre il Conto Termico incentiva anche le diagnosi energetiche per alcune tipologie di interventi realizzati su interi edifici con impianti di riscaldamento superiori a 200 kW, per un valore massimo erogabile di 13 mila euro. Per le sole imprese agricole e le imprese operanti nel settore forestale è ammessa ad incentivo, oltre alla sostituzione, anche l’installazione exnovo di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati a biomassa, da realizzare nelle serre esistenti o nei fabbricati rurali esistenti. Le principali novità introdotte rispetto al meccanismo finora adottato sono: La nuova versione dell’incentivo oltre a superare alcune rigidità procedurali, rimodella i parametri di calcolo del contributo economico per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Così se prendiamo ad esempio un agriturismo che vuol sostituire l’impianto di riscaldamento con un generatore a pompa di calore, si scopre che nei climi più freddi il tempo di ritorno dell’investimento si rivela più breve con il conto termico: la spesa viene coperta generalmente in 2 anni nel caso di un’abitazione a Cuneo (zona climatica F), Milano (zona E), Roma (D), e in 4 anni a Bari (zona C). Rispetto alla scorsa versione, a rendere interessanti i valori di redditività è innanzitutto il coefficiente di valorizzazione dell’energia termica, che per gli apparecchi con potenza inferiore a 35 kW è stato raddoppiato ed è facile raggiungere la soglia massima dell’incentivo erogabile, pari al 65% delle spese sostenute, nelle zone climatiche E ed F. Per maggiori informazioni vai al sito http://www.fattoriedelsole.org/. |
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