il Punto Coldiretti

Assemblea, l’impegno dei Ministri: “Più agricoltura per superare la crisi”

Più agricoltura per superarela crisi. E’ la “ricetta” scaturita dagli interventi dei Ministri e delle personalità intevenuti all’Assemblea nazionale della Coldiretti, davanti ai quindicimila imprenditori agricoli ritrovatisi al Palalottomatica di Roma.

“In un periodo così difficile il vostro mondo ha dimostrato capacità imprenditoriale e unità di intenti” ha sottolineato Corrado Passera, titolare del dicastero dello Sviluppo economico. “Ci sentiamo impegnati verso il vostro mondo – ha continuato – perché voi siete un pezzo molto importante anche quantitativamente e non solo per il Prodotto Interno Lordo perché la società e molto più del Pil e molte cose che mandano avanti il mondo non si comprano e non si vendono”. Secondo Passera molti altri settori non ci sarebbero senza l’agricoltura e “molto del ‘marchio Italia’ non ci sarebbe senza l’agroalimentare. Un Paese si tiene se si riconosce in una identità che nasce da tradizioni, ma anche dalla condivisione di una idea di futuro e molti momenti cupi sono stati superati grazie alla condivisione di un progetto, con valori come i vostri, che significano competitività, ma anche coesione sociale”. Sul fronte dell’internazionalizzazione, il ministro ha sostenuto la necessità di favorire forme di aggregazione di filiera per la crescita internazionale.

Rimettere l’agricoltura al centro del modello di sviluppo è anche l’impegno del Ministro delle Politiche agricole Mario Catania. “Per il futuro – ha detto – dobbiamo definire quale modello di sviluppo vogliamo per il Paese: ci siamo dimenticati quanto l’agricoltura può rappresentare come traino sui mercati mondiali e troppe volte è stata considerata residuale”. Secondo Catania “dobbiamo partire dalla realtà dell’impresa agricola italiana che , come ha detto Marini è ricca per produzione e occupazione ad ettaro, ma non ha un adeguato riconoscimento economico perché non vengono riconosciuti i prodotti, perché non si riconosce il prodotto italiano. “Non sono contento di come funziona la filiera in Italia – ha proseguito il ministro – perché ci sono prodotti ortofrutticoli freschi che arrivano sul mercato a 2 o 3 euro mentre ai produttori vengano corrisposti 30 centesimi. Non è giusto. Bisogna scardinare un sistema dove c’è troppa intermediazione parassitaria. Rimuovere ostacoli per i produttori. Tutta la Gdo deve cercare un contatto diretto con i produttori ed eliminare le intermediazione dannose”. Catania ha fornito anche rassicurazioni sull’allarme lanciato dal presidente Marini sulla scadenza dei termini per i decreti sui terreni demaniali. Il presidente Marini ha poi offerto ai ministri Passera e Catania il grana padano salva-aziende terremotate, venduto nei Mercati degli agricoltori di Campagna Amica.

Ai quindicimila del Palalottomatica Monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana ha, invece, ricordato che sono “portatori di una cultura attenta alla comunità, attraverso la tutela dell’ambiente e del paesaggio, nonché della salubrità dei prodotti e degli allevamenti, garanzia di qualità e motivo che consente di confidare in una rinnovata accoglienza dei mercati”. Per il vescovo “rientra in questa cultura pure la presa di coscienza da parte del mondo agricolo  delle opportunità del progetto Campagna Amica, che rimanda a nuovi rapporti fra chi produce e chi acquista, fra chi educa e chi lavora (dalle fattorie didattiche agli asili nido nelle aziende agricole) e chi richiede assistenza con  l’apertura ai soggetti con problemi di handicap e anziani. L’augurio con il quale vorrei salutarvi personalmente è che possiate continuare con fiducia e innovazione, consapevoli che il vostro lavoro già anticipa per il nostro Paese quei tempi migliori che tutti attendiamo”.

Dopo aver messo in evidenza il prezioso ruolo svolto dal settore agricolo anche dal punto di vista ambientale e aver ricordato la considerazione che giustamente merita, Carlo Petrini, presidente di Slow Food ha puntato il dito contro chi vuole un’agricoltura produttrice di cibo scadente a basso prezzo. Rimarcando la necessità di tutelare la Terra Madre e la biodiversità, valorizzare la filiera corta (con parole di elogio per i mercati dei produttori promossi dalla Coldiretti), difendere il suolo agricolo che nel nostro Paese è sotto attacco speculativo, Petrini ha poi affermato “che bisogna dare valore agli agricoltori perché presidiano un nuovo concetto di economia”. “Non è possibile – ha detto – che i contadini nel nostro paese vengano considerati come l’ultima ruota del carro. Essi sono presenti da oltre 10 mila anni e quindi meritano rispetto. Il loro lavoro è simbolo di una nuova economia e di una nuova giustizia sociale”.

“Siamo convinti che la distribuzione Coop italiana debba lavorare con il mondo della produzione: lavorare insieme con progetti idee e proposte”. E’ stato poi l’appello lanciato da Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia. “Noi lavoriamo con 10.000 imprese agricole e sappiamo bene i problemi – ha ricordato -. La distribuzione non è più un’isola felice ma sentiamo pesantemente la crisi. Ci siamo messi a sedere con Coldiretti per collaborare insieme. Abbiamo lanciato la pasta 100%Italia, valorizzando il valore dell’italianità. Il 90% dei cittadini italiani riconosce il valore dell’equo compenso alla produzione. La Coop può sviluppare per le produzioni italiane, può svolgere un ruolo da cerniera. Noi come distribuzione italiana siamo piccoli e non riusciamo ad essere internazionali. Dobbiamo provare a lavorare attorno ad un progetto, ad un’idea mettendo in rete le nostre conoscenze e le nostre professionalità”. Del ruolo delle pubbliche amministrazioni a supporto dell’agricoltura ha, infine, parlato nel suo intervento la presidente della Regione Umbria, Katiuscia Marini

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