il Punto Coldiretti

Bonus Mobili, arredi ed elettrodomestici non possono costare più della ristrutturazione

La mancata conversione del Salva Roma ha reintrodotto il vincolo di spesa sul Bonus Mobili. Le detrazioni potranno essere concesse solo se il prezzo degli arredi e degli elettrodomestici non superi quello della ristrutturazione.  Il DL “Salva Roma ter” 16/2014, approvato dopo la mancata conversione del DL Salva Roma 151/2013, ha lasciato, infatti, inalterati i vincoli previsti dalla Legge di Stabilità 2014.

Ricordiamo che il Bonus Mobili è stato introdotto dal DL 63/2013, che ha anche prorogato i bonus per la riqualificazione edilizia ed energetica degli edifici. Si tratta di una detrazione fiscale del 50 per cento che si applica all’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni) finalizzati all’arredo dell’immobile ristrutturato, fino ad un massimo di spesa di 10 mila euro.

Possono usufruire della detrazione del 50 per cento per i mobili e gli elettrodomestici tutti coloro che hanno avviato una ristrutturazione a partire dal 26 giugno 2012, cioè dalla data di entrata in vigore del DL 83/2012 che ha innalzato dal 36 per cento al 50 per cento la detrazione per le ristrutturazioni.

La Legge di Stabilità per il 2014 ha prorogato al 31 dicembre 2014 la durata del bonus, stabilendo però che le agevolazioni non possono essere concesse se il prezzo degli arredi supera quello della ristrutturazione. Ad eliminare questo limite aveva provveduto il DL 151/2013 (Salva Roma). La mancata conversione in legge del decreto, per la scadenza del termine di sessanta giorni, ha però riportato a quanto previsto dalla Legge di Stabilità, cioè al riconoscimento del bonus solo in presenza di una spesa per arredi inferiore a quella sostenuta per la ristrutturazione.

La norma sulla cancellazione dei vincoli di spesa, contenuta nel DL decaduto, sembrava fosse confluita nel Salva Roma ter. La versione definitiva, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, non contiene invece nessun riferimento in tal senso. Ciò significa che in questo periodo di "vuoto normativo" non si potrà chiedere l’agevolazione massima sui mobili se l’intervento di ristrutturazione è costato meno di 10 mila euro.

Resta ora da capire cosa accadrà ai bonus fiscali riconosciuti mentre era in vigore il DL 151/2013 che poi è decaduto annullando tutti gli effetti da esso prodotti. Nel periodo di vigenza del decreto legge (gennaio – febbraio 2014) è stato infatti possibile farsi incentivare l’acquisto di mobili ed elettrodomestici per 10 mila euro anche a fronte di una ristrutturazione costata meno.

Le detrazioni già concesse potrebbero essere quindi annullate e i soggetti che ne hanno usufruito potrebbero essere sanzionati. Vista la condizione di incertezza normativa, si potrebbe però applicare l’articolo 10 comma ter dello Statuto del Contribuente in base al quale in condizioni simili non viene irrogato nessun provvedimento. La soluzione più probabile è che il vuoto normativo venga colmato con un nuovo testo di legge. Per maggiori informazioni, consulta il sito http://www.fattoriedelsole.org/.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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