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Energia, come cambiano gli incentivi per le fonti rinnovabili

Il Gse – Gestore dei servizi energetici ha aggiornato al 31 dicembre 2015 il Contatore del “costo indicativo cumulato annuo degli incentivi” riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico (Fer). Il costo indicativo annuo risulta pari a circa 5,658 miliardi di euro, con una diminuzione di circa 11 milioni di euro rispetto al mese precedente. La riduzione è da imputarsi principalmente alla progressiva scadenza del periodo di incentivazione di alcuni impianti a CV e all’attività di verifica condotta dal Gse che ha determinato l’annullamento di alcune qualifiche IAFR.

Ma le notizie più interessanti sono contenute nelle informative che accompagnano il comunicato del 28 gennaio, nelle quali il Gse dà alcune indicazioni sul metodo utilizzato per il calcolo e sull’andamento previsto nei prossimi anni. Di particolare interesse per le imprese in procinto di realizzare un investimento nel settore delle bioenergie la stima sulle risorse che andranno via via liberandosi facendo scendere il contatore Fer. Nel solo 2016 si parla di 252 milioni di euro mentre a fine 2017 saranno 474 milioni di euro. Così come la stima del Gse sul numero di progetti che si sono aggiudicati l’incentivo tramite asta o registro ma che non saranno realizzati: la quota di decadenza è calcolata al 60%.

Per tutti gli operatori elettrici invece è significativa la previsione nello scenario base del valore del prezzo dell’energia (PUN) per l’anno 2016, pari a 43,30 €/MWh, con una forchetta tra i 47,70 €/MWh e i 39,03 €/MWh, in calo del -17% rispetto al valore del 2015 (52,31 €/MWh). Mentre registra un incremento di +2,66 €/MWh il prezzo di ritiro dei Certificati Verdi, stimati sulla base del prezzo di cessione dell’energia del 2015 pari a 52,69 €/MWh. I prezzi zonali invece registrano valori più omogenei rispetto all’anno precedente, segnando rialzi del +4,2%.

Inoltre i risultati del contatore, aggiornato al 31 dicembre 2015, mostrano l’andamento degli incentivi e delle tecnologie installate in questi ultimi anni, mostrando le tendenze degli investimenti effettuati. Su una spesa totale annua di 5.657,8 milioni di euro il meccanismo dei CIP 6 incide il 3,2% della spesa annua, i CV-Certificati Verdi il 54,8%, la TO-Tariffa Omnicomprensiva il 32%, gli incentivi a tariffe premio del D.M. 6 luglio 2012 per gli impianti già in esercizio solamente il 4,4% mentre gli impianti iscritti a registro/aste ma non ancora in funzione pesano il 5,5%, infine gli incentivi per il solare termodinamico risultano poco significativi.  Dal lato tecnologie, la fonte idraulica incide sugli incentivi per il 21,3%, l’eolico per il 26,8%, il biogas per il 27,3%, le biomasse per il 14,6%, i bioliquidi per il 7,5%, la geotermia per il 2,4% mentre il solare termodinamico e moto ondoso sono irrilevanti.

Se analizziamo meglio i dati più significativi, si evidenzia che: gli incentivi per i CV sono destinati prevalentemente alla fonte eolica con una spesa annua di 1.369,50 milioni di euro, che incide il 24,2% sulla spesa totale, alle fonte idaulica con una spesa di 767,3 milioni di euro (e una incidenza del 13,6%), le biomasse con 440,4 milioni di euro (incidenza del 7,8%), e i bioliquidi con 322,7 milioni di euro (incidenza del 5,7%), mentre il biogas pesa solo 81,6 milioni di euro (incidenza del 1,4%).

Guardando la Tariffa Omnicomprenssiva, introdotta con la Finanziaria 2008, la prevalenza degli incentivi assegnati va al biogas, pari al 73,8% degli incentivi TO assegnati, che cumula una spesa annua di 1.334,6 milioni di euro (il 23,6% del totale).

Gli incentivi feed in premium del D.M. 6 luglio 2012 per gli impianti già in esercizio, registra una spesa complessiva di 251,2 milioni di euro (che pesa solamente il 4,4% del costo totale annuo), ripartiti rispettivamente nel 32,9% idarulica, 32,7% eolica, 18,9% biogas, 9,1% biomassa, 6,4% geotermica. Mentre non è significativo il gettito per gli incentivi assegnati ai bioliquidi che con una spesa di soli 0,2 milioni di euro evidenziano lo scarso interesse per lo sfruttamento del biocombustibile anche in piccoli impianti. Gli impianti con accesso diretto all’incentivo hanno fatto registrare un trend di spesa per l’anno 2015 di circa 1,6 milioni di euro al mese.

Per gli incentivi feed in premium del D.M. 6 luglio 2012 per impianti iscritti a registro o aste ma che non sono ancora entrati in esercizio si prevede una spesa di 311,3 milioni di euro, che incide solo il 5,5% sulla spesa totale. Per le biomasse si calcola una spesa di 107,2 milioni di euro, per l’idraulica 70,6 milioni di euro, per il biogas 76,8 milioni di euro, per l’eolico 55,2 milioni di euro e soli 1,5 milioni di euro per i bioliquidi.

La simulazione del Gse sull’andamento dell’impegno di spesa per le rinnovabili non fotovoltaiche, che consentirà agli operatori di avere un orizzonte entro cui orientare le proprie scelte d’investimento, prevede degli scenari di evoluzione del calcolo del costo indicativo cumulato annuo dell’incentivo Fer senza però considerare gli eventuali effetti positivi del piano dei controlli sugli impianti avviato dal Gse (i cui effetti si stimano in 400 milioni di euro) e l’impatto che potrebbe avere l’estensione del periodo di incentivazione dei CV a favore degli impianti a biomassa, prevista dalla Legge di Stabilità 2016 (valutata tra i 78 e 129 milioni di euro).

In base allo scenario evolutivo elaborato dal Gse, in assenza di revisioni normative o di eventi inattesi, anche nelle ipotesi peggiori, con prezzo dell’energia più basso, con l’entrata effettiva in esercizio di tutti gli impianti ammessi ad aste e registri (anche se oggi ancora allo stato di progetto) e in caso di aumento della producibilità degli impianti stessi, il tetto dei 5,8 miliardi non sarà raggiunto nel corso di tutto il 2016.

A gennaio 2016, quando il Contatore dovrebbe attestarsi, secondo le simulazioni, a 5,650 miliardi, sono attese le principali variazioni nel settore, con l’aggiornamento dei prezzi dell’energia, la transizione dai Certificati Verdi alla Feed in premium e l’aggiornamento della producibilità statistica. Stando alle simulazioni effettuate, anche qualora si verificassero le condizioni “peggiori”, l’andamento dell’impegno di spesa, per tutto il 2016, appare discendente.

Sulla base di uno scenario evolutivo “base”, nel 2016 si libereranno risorse per 363 milioni di euro mentre a fine 2017 saranno 474 milioni. Le stime sono sviluppate, in assenza di revisioni normative, considerato il trend atteso di scadenza del periodo di incentivazione degli impianti incentivati, inclusa la transizione da CV a Feed-in-Premium a partire da gennaio 2016, con le relative specificità (utilizzo di Re 2012 fisso per impianti a biomassa); i prezzi dell’energia con un stima del PUN 2016, pari a 43,37 €/MWh, basata sui primi consuntivi di gennaio 2016 e sugli esiti del mercato a termine (pubblicati dal GME); la transizione graduale degli impianti del DM 6/7/2012 da graduatorie a esercizio con una progressione lineare fino alla data di scadenza del diritto di accesso, ma con ipotesi di decadenza del 60% (prossime scadenze principali maggio 2016 e giugno 2017), basato sull’esito del I registro eolico; l’aggiornamento delle ore statistiche utilizzate per la stima di producibilità degli impianti «non storicizzabili» (non aventi una produzione storica consolidata) che comporta, a partire dal contatore di gennaio 2016, un incremento di costo. Analisi basata sugli impianti a CV e TO, i quali evidenziano un aumento di producibilità; e nessuna significativa progressione degli impianti solari termodinamici.

Infine, lo studio del Gse fa una prima stima dell’impatto della proroga degli incentivi alla produzione elettrica da biomasse per gli impianti incentivati con i CV-Certificati Verdi “in scadenza” tra il 2011 e il 2016, proroga introdotta con un emendamento nella Legge di Stabilità. L’onere, risultante dall’eventuale adesione di tutti gli impianti potenzialmente interessati dalla norma, è valutabile nell’intorno dei 100 milioni di euro (nel range 78-129 milioni di euro). La stima è stata condotta considerando un PUN compreso tra 52,31 e 43,37 €/MWh, contando 116 impianti (per 788 MW) con scadenza degli incentivi tra il 2011 e il 2015 e 42 impianti (per 902 MW) con scadenza egli incentivi nel 2016. Per maggiori informazioni vai al sito http://www.fattoriedelsole.org/.  

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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