In crescita nel 2016 i consumi di pesce
A far segnare il maggior incremento degli acquisti familiari per la tavola nel 2016 è il pesce fresco con un balzo record del 5% in Italia nel 2016, in netta controtendenza con i consumi alimentari complessivi che risultano in calo dell’uno per cento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat e Ismea nel sottolineare l’aumento della domanda interna è soddisfatto però soprattutto dalle importazioni (+3%) con circa 2 pesci consumati su 3 finiti nel piatto che sono stranieri. A differenza di quanto avviene nell’Unione Europea in Italia il luogo privilegiato di acquisto è per il 59% la pescheria che batte di poco il supermercato, mentre il 30% che si reca al mercato e ben il 9 % che acquista direttamente dal pescatore. Un orientamento verso il chilometro zero confermato dal fatto che ben il 62% degli italiani acquisterebbe più pesce se i punti di vendita fossero più diversificati. Infatti il 35% degli italiani preferisce acquistare pesce della sua regione e il 43% quello dei mari italiani mentre appena una minoranza sceglie consapevolmente quello di mari lontani dai confini nazionali Tra i trucchi nel piatto più diffusi in Italia ci sono anche il polpo del Vietnam spacciato per nostrano, lo squalo smeriglio venduto come pesce spada, il pesce ghiaccio al posto del bianchetto, il pagro invece del dentice rosa o le vongole turche e i gamberetti targati Cina, Argentina o Vietnam, dove peraltro è permesso un trattamento con antibiotici che in Europa sono vietatissime in quanto pericolosi per la salute. |
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