il Punto Coldiretti

Intenzioni di semina, in calo le superifici coltivate (-1,3%)

Semine in leggero calo nei campi italiani. A scattare la prima fotografia della situazione, in attesa del tradizionale bilancio di inizio annata stilato dal tavolo ministeriale sui seminativi, è l’Istat. Secondo l’Istituto, le intenzioni di semina dichiarate dai coltivatori fanno registrare una contenuta diminuzione della superficie a seminativi (-1,3 per cento). Calano, in particolare, frumento tenero (-7,6 per cento), mais da granella (-8 per cento) e sorgo (-8,5 per cento), mentre risultano in aumento frumento duro (+2,9 per cento), riso (+0,7 per cento) e cereali minori, quali orzo (+3,6 per cento), avena (+0,3 per cento) e “altri cereali” (+10,5 per cento).

Osservando il dettaglio territoriale, per le superfici a frumento tenero si registrano cali in tutte le ripartizioni geografiche (-5,8 per cento al Nord-est, -12,6 per cento al Centro e -15,7 per cento al Sud e nelle Isole), a eccezione del Nord-ovest (+0,3 per cento). Per quelle a frumento duro si prevede, invece, un aumento in prevalenza al Nord-est (+15,5 per cento), contro una leggera flessione al Nord-ovest (-0,1 per cento).

Per quanto riguarda le piante industriali, si rilevano cali delle superfici investite a tabacco (-26,2 per cento), colza e ravizzone (-6,5 per cento), girasole (-0,7 per cento) e le "altre piante industriali" (-30,2 per cento); fa eccezione la soia, con un aumento del 13,5 per cento. Le prospettive per le ortive indicano una contrazione generalizzata delle superfici investite a pomodoro (-1,9 per cento), legumi freschi (-0,3 per cento) e “altre ortive” (-9,9 per cento). Per le leguminose da granella, si prevede un aumento delle superfici investite a fagioli e fave (+12,7 per cento), a piselli (+5,3 per cento) e ad "altri legumi secchi" (+4,4 per cento).

Per le foraggere temporanee, a fronte di una riduzione delle superfici investite per il mais da foraggio (-20,1 per cento), le intenzioni dichiarate indicano un aumento di quelle destinate alle "altre foraggere temporanee" (+3,6 per cento). Risultano in calo anche le superfici investite nella coltivazione della patata (-3,6 per cento) e della barbabietola da zucchero (-3,9 per cento).

Per l’annata agraria 2014-2015 è poi previsto un aumento dell’1 per cento delle superfici investite a colture floreali. Contenuto l’aumento dei terreni a riposo (+0,2 per cento), legato principalmente alla rotazione agronomica pluriennale (61,9 per cento delle aziende agricole) e, in misura minore, all’incertezza sull’andamento del mercato e/o alla scarsa remunerazione dell’attività (19,2 per cento delle aziende agricole).  Tra le “altre motivazioni” prevalgono quelle legate alle condizioni atmosferiche avverse e alla difficoltà di raggiungimento di alcuni terreni (14,7 per cento).   

Tra le lavorazioni che gli agricoltori intendono effettuare sui terreni a riposo nell’annata agraria 2014-2015, prevalgono quelle leggere (trinciatura, falciatura, bruciatura stoppie, paglie e residui colturali, 43 per cento), seguite da quelle pesanti (aratura, ripuntatura, erpicatura, 22,3 per cento).

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