L’Ue perde 100mila ettari di terra l’anno, via alla campagna #salvailsuolo
Un milione di firme per fermare il consumo e arginare il degrado del suolo: è l’obiettivo della ECI (Iniziativa dei Cittadini Europei) ‘People4soil’, presentata a Torino dal palco di Terra Madre, l’evento globale dedicato al cibo buono, pulito e giusto, per ottenere una efficace legislazione per la tutela del suolo. In Italia la raccolta firme sarà parte della campagna #salvailsuolo, promossa da una task force composta da Coldiretti e da altre associazioni (Acli, Fai, Inu, Legambiente, Lipu, Slow Food, Wwf) che per 12 mesi collaboreranno per sostenere l’iniziativa insieme al più vasto coordinamento italiano degli aderenti alla ECI, che comprende complessivamente 80 realtà fra associazioni ambientaliste, ong di cooperazione, forum per il paesaggio, società e istituzioni scientifiche, associazioni cristiane di impegno sociale, organizzazioni di produttori agricoli e di consumatori biologici e perfino associazioni venatorie e ricreative. Ma i suoli europei da soli non bastano più da tempo a coprire i fabbisogni alimentari della popolazione, per questo decine di milioni di ettari in ogni parte del Pianeta sono sfruttati intensivamente per il mercato europeo, talvolta dopo aver costretto le comunità rurali di quei Paesi a esodi forzati. Dovrebbe bastare questo a comprendere quanto preziosa sia la risorsa suolo. Ma il suolo è anche molto altro: i suoli europei intrappolano una quantità di carbonio immensa, che equivale ad oltre 40 volte la CO2 emessa annualmente da trasporti, settore civile, industria. Il suolo depura le acque, le assorbe e trattiene, svolgendo una prevenzione fondamentale nei confronti di danni delle alluvioni, ed è la culla della biodiversità terrestre. Proprio per questo appare anacronistico che l’Europa non si sia ancora dotata di alcuna norma comune per la protezione della risorsa suolo, né di un programma di obiettivi vincolanti e di parametri per prevenire e contrastare gli inquinamenti, l’erosione, il degrado di una risorsa molto vulnerabile: nell’Europa a 28 il consumo di suolo legato a crescita disordinata di edifici, cave, infrastrutture, nell’ultimo mezzo secolo ha consumato un territorio fertile di superficie superiore a quella dell’intera Ungheria, e negli anni 2000 il consumo è aumentato ogni anno al ritmo di 100.000 ettari: come la superficie di una città come Roma. La rete europea per People4soil si è costituita grazie a due anni di capillare lavoro a contatto con le reti associative europee, sostenuto dal contributo di Fondazione Cariplo. La ECI, nel sistema europeo di regole per la partecipazione dei cittadini, è un processo di cui sono promotori i firmatari, ovvero i cittadini europei maggiorenni, ed è rivolta alla Commissione Europea, a cui è richiesto di attivarsi per definire un testo legislativo. |
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