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La crisi della frutta “raffredda” i listini dei prezzi agricoli

La crisi dell’ortofrutta raffredda i listini agricoli. Il dato relativo ai prezzi all’origine per il mese di maggio segna un calo netto dell’8,7 per cento a livello generale che sale al 17,1 percento sul fronte delle coltivazioni, secondo l’indice Ismea. La frutta estiva perde il 23,8 per cento del valore rispetto allo scorso anno, con ribassi compresi tra il -5,1 per cento delle ciliegie e il -42 per cento delle albicocche e nettarine e ancora peggio va agli ortaggi, con un crollo del 26,8 per cento, in una fase negativa che ha coinvolto tutti i prodotti di stagione.

Male anche il vino, che perde il 16,1 per cento, i semi oleosi, con una riduzione di prezzo del 19,8 per cento, e i cereali (-10,9 per cento). Tra le coltivazioni gli unici segnali positivi vengono da olio d’oliva (+1,9 per cento) e tabacco (+6,5 per cento).

Complessivamente stabile la situazione nel comparto zootecnico (+0,4 per cento). A sostenere i listini è stata però unicamente la componente lattiero-casearia (+4,1 per cento), mentre animali vivi e uova hanno perso rispettivamente il 2,7 per cento e il 4,2 per cento su giugno 2013. Giù anche i prezzi di conigli (-12 per cento), bovini da macello (-4,1 per cento), ovini e caprini (-2,1 per cento), avicoli – 9,3 per cento). Salgono solo le quotazioni dei suini con un + 10,2 per cento.

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