il Punto Coldiretti

Manovra, dall’Imu un miliardo di euro di tasse su terreni, cascine e stalle

Un miliardo di euro. E’ una vera e propria stangata quella prevista dalla manovra a carico degli agricoltori italiani, secondo il conto fatto dalla Coldiretti. L’Imu colpirà pesantemente terreni agricoli e fabbricati rurali, dalle stalle ai fienili fino alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi. In questo modo il decreto Salva-Italia andrà di fatto a tassare quelli che sono a tutti gli effetti mezzi di produzione per le imprese agricole.

“La terra coltivata da una impresa agricola, deve avere un trattamento fiscale ben diverso da quello riservato a chi la compra per fini speculativi o hobbistici – ha sottolineato il presidente della Coldiretti Sergio Marini -. Per senso di responsabilità abbiamo scelto di non manifestare in piazza ma la manovra riserva una forte iniquità al settore primario che devono essere corrette.

Occorre differenziare la tassazione tra chi di agricoltura ci vive e chi la fa a tempo perso. E questo vale sia sul piano fiscale sia su quello delle politiche comunitarie come previsto nel documento condiviso da tutta la filiera agricola italiana e della Istituzioni regionali e nazionali”. 
 
Ecco alcuni esempi dell’impatto dell’Imu sulle aziende agricole, a cura dell’Ufficio Fiscale Coldiretti. Per una stalla di 480 metri quadrati, con rendita di euro 3.800, si pagheranno ex novo 479 euro. Un terreno agricolo con rendita catastale pari a 1.000 euro comportava sino ieri una tassa di 1.009 euro.

Con l’Imu l’imposta sarà di 1.140 euro, 131 euro in più. Una casa di abitazione principale “rurale” con rendita catastale di euro 680 porterà, infine, una tassa di 456,96 euro, a cui vanno sottratti i 200 euro di riduzione per le abitazioni principali, per un esborso di 256,96 euro.

Peraltro è grave, secondo Coldiretti, l’esclusione delle imprese agricole dalle misure di sostegno alle piccole e media imprese, mentre verranno rideterminate le aliquote contributive di coltivatori diretti, mezzadri e coloni, con ulteriori oneri.

“Nessuno come noi agricoltori sa bene cosa siano i sacrifici e come il contributo al bene del Paese rappresenti un dovere per tutti – ha ricordato ancora Marini -. Noi non ci tiriamo indietro, ma misure di equità e per la crescita devono riguardare anche il nostro settore, e queste misure nella manovra non ci sono”.

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