il Punto Coldiretti

Arriva la nuova Strategia energetica nazionale

E’ stata presentata alla Camera la nuova Strategia Energetica Nazionale che stabilirà le linee che l’Italia adotterà con il Piano Clima Energia, in negoziazione con la Commissione Ue nel 2018 per entrare in vigore nel 2020. La Sen sarà in consultazione per un periodo di 30 giorni prima dell’approvazione.

Tre sono gli obiettivi: competitività per ridurre il prezzo dell’energia; ambientali per raggiungere gli obiettivi COP21, grazie all’efficienza energetica; sicurezza di approvvigionamento e flessibilità del sistema, grazie soprattutto al gas e agli investimenti sulle reti.
 
Gli investimenti nel gas avranno un ruolo strategico, come sostituto del carbone e come risorsa di back up delle fonti rinnovabili e per la sicurezza per l’approvvigiomento delle fonti. Nei trasporti, le possibili aree di intervento sui biocombustibili avanzati e i biocombustibili da scarto a tecnologia matura sono il biometano e i biocarburanti, a cui saranno assegnati rispettivamente dei target. Scende invece la percentuale di tetto massimo per i biocombustibili da materie agricole di primo raccolto.

Sulle fonti rinnovabili gli obiettivi sono in linea con quelli europei, con il -27% sui consumi complessivi lordi al 2030 (con il consuntivo del 2015 avevamo già raggiunto il -17,5%). La quota di rinnovabili elettriche al 2030 si trova in una forchetta del 48-50% (oggi siamo al 33,5% circa), con una crescita delle rinnovabili grazie al miglioramento delle costo delle tecnologie. Per questo, le tecnologie mature e ormai vicine alla market parity, come il fotovoltaico, saranno sostenute con contratti al lungo termine nel caso di grandi impianti centralizzati, e la promozione dell’autoconsumo per i piccoli impianti. L’eolico sarà sostenuto sia nei nuovi impianti che nei ripotenziamenti, grazie a procedure autorizzative semplificate.

Le bioenergie dovranno essere più efficienti, con bassi livelli di emissioni e valorizzate se provenienti da scarti, rifiuti agricoli o urbani e prodotti di secondo raccolto. Per gli impianti esistenti, ad esclusione dei bioliquidi, si prevede un mantenimento a condizioni più efficienti. E l’incentivazione di nuovi piccoli impianti fino a 70kW.  Sull”idro, primaria fonte da mantenere e rilanciare, è prevista una nuova revisione della normativa d’asta, finalizzata a selezionare nuovi progetti e favorire la pulizia degli invasi e la realizzazione di piccoli sistemi di accumulo.

Le pompe di calore (sia elettriche che a gas) sono la tecnologia chiave per l’ulteriore sviluppo delle rinnovabili nel riscaldamento e raffrescamento. Il teleriscaldamento ha ancora un potenziale di sviluppo di circa il 30%. Mentre le biomasse si dovranno ridimensionare essendo necessaria un’evoluzione tecnologica per minimizzare l’emissione di polvere sottili. Infatti l’evoluzione del mercato sarà concentrata sulla sostituzione di impianti a fossili con generatori a biomasse ad alta qualità ambientale anche tramite la possibile introduzione di limitazioni ad installazioni ex-novo.

Il solare termico avrà un ruolo marginale, secondo gli scenari, ipotizzando un’alta penetrazione del fotovoltaico abbinato alle pompe di calore. Per quanto riguarda il sistema elettrico nazionale verrà lanciato il capacity market ad inizio 2018 “per mettere a disposizione del sistema i necessari strumenti di adeguatezza”. Tra gli altri interventi prefigurati: potenziare la dorsale Sud Nord (+4,2 GW) e Sud Isole della rete di trasmissione, potenziare le interconnessioni internazionali, ammodernare le reti di distribuzione per aprire a partecipazione della domanda e generazione distribuita, irrobustire le reti contro eventi meteo estremi, promuovere eventuale nuova potenza, anche a gas come backup per le Fer, ma anche dotare il sistema di accumuli, aprire il mercato alla domanda e alle rinnovabili, sperimentare sistemi di distribuzione chiusi per Fer e cogenerazione e, più a lungo termine, energy communities.

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