Ad Expo gli Stati generali dell’efficienza energetica
La Coldiretti partecipa agli Stati Generali dell’Efficienza Energetica con una consultazione pubblica che riserva all’agricoltura e industria alimentare uno dei 9 ambiti settoriali di maggiore interesse. E il 16 settembre ha preso parte alla tavola rotonda “L’efficienza energetica nell’agroalimentare e nell’agroindustria” che si è svolta a Milano ad Expo2015. La tavola rotonda è stata guidata da Alessandro Ortis, Presidente degli Stati Generali dell’Efficienza Energetica (ex Presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico), che, all’indomani dell’assemblea nazionale della Coldiretti, ha commentato positivamente le tematiche trattate dal Presidente Roberto Moncalvo, confermando che anche per l’efficienza energetica in agricoltura “è un buon inizio, ma resta ancora molta strada da percorre”. Una sfida quella dell’efficienza energetica in agricoltura e dell’agroalimentare che deve essere affrontata nel breve periodo – prosegue Luca D’Apote, Coldiretti – per poter offrire anche alle PMI nuove opportunità di ammodernamento aziendale e di filiera. Questo obbiettivo potrà essere raggiunto se i vari strumenti di programmazione e di incentivazione saranno integrati tra loro e accompagnati da nuove leve finanziarie e un quadro regolatorio stabile ed efficace. Il Piano di azione della Strategia Quadro per l’unione energetica è un impegno politico per una strategia energetica integrata, in cui l’efficienza energetica rappresenta un contributo essenziale alla domanda interna di energia. Congiuntamente anche i PSR-Piani di Sviluppo Rurale rappresentano uno strumento di programmazione territoriale in cui l’efficienza energetica, idrica, la promozione di tecnologie innovative, l’uso efficiente delle risorse e del suolo, l’efficienza della filiera agroalimentare, compresa la trasformazione, la commercializzazione dei prodotti agricoli e il benessere animale, sono delle priorità da perseguire con misure di incentivazione trasversali per garantire l’ammodernamento delle imprese e delle filiere. Così è prioritario nell’ambito della riforma del sistema di incentivazione dei Certificati Bianchi per la promozione dell’efficienza energetica negli usi finali (Proposte per il potenziamento e la qualifica del meccanismo dei Certificati Bianchi), avviato in questi giorni dal Mise-Ministero dello sviluppo economico, suggerire proposte e misure più efficaci per il comparto agricolo, che siano ad integrazione delle misure dei PSR. A partire dalle formule di ammissione di cumulabilità dei Certificati Bianchi (CB o TEE) con la natura degli incentivi che saranno concessi con i bandi dei PSR. Di fatti, attualmente l’articolo 10 del D.M. 28 dicembre 2012, esclude la possibilità di cumulare gli incentivi dei Certificati Bianchi con “altri incentivi statali” concessi in conto capitale. Pertanto una nuova formula di cumulabilità tra i due strumenti incentivanti (Certificati Bianchi e PSR) dovrebbe essere raggiunta nell’ottica della razionalizzazione/ripartizione degli strumenti finanziari con l’obiettivo di ridurre il peso degli incentivi concessi con il meccanismo dei TEE, a vantaggio di una migliore allocazione dei finanziamenti comunitari, e di attivare meccanismi di compartecipazione dei rischi tra E.s.Co-Energy service Company e azienda agricola. Questa necessità è avvalorata anche a fronte della volontà del Mise di revisionare i parametri sulla vita Tecnica e la vita Utile della tecnologia, a grazie all’eliminazione del rischio di restituzione dell’incentivo percepito in caso di vita effettiva del bene inferiore alla vita tecnica, che potrebbe favorire, tra l’altro, il ricorso a strumenti contrattuali (e di finanziamento), di durata anche superiore a 5 anni. Ciò favorirebbe in particolare la ripartizione tra E.s.Co e cliente, per periodi pluriennali superiori ai 5 anni, dei benefici economici derivanti dall’implementazione del progetto, dei benefici correlati alla corretta gestione degli impianti oggetto di intervento o, in generale, dell’ottenimento di risultati contrattualmente garantiti. Proseguendo nella riflessione, in un ragionamento semplicistico, depurando il settore agricolo dai comparti come il trasporto/carburanti, la trasformazione agro-alimentare, la produzione di fertilizzanti e concimi, il comparto produttivo agricolo è ancora sconosciuto nella valutazione dei consumi energici, idrici, e in generale delle risorse. Basti pensare che nel bilancio elettrico nazionale del 2013, l’Agricoltura consuma solo l’1,9% (pari a 3,7 TWh) dell’energia elettrica consumata in Italia. Per questo attenzionato dal mondo commerciale delle società E.s.Co. esclusivamente nella proposta finale di istallazione di tecnologie ad oggi incentivate con il meccanismo dei TEE. Ma il settore agricolo è un settore primario, in cui le opportunità di intervento da scoprire sono molte (dai processi produttivi, all’impego di eco-combustibili, fino all’installazione di piccole tecnologie come: gli inverter in motori elettrici operanti in sistemi di pompaggio o di ventilazione, o la sostituzione di frigoriferi/frigocongelatori/congelatori, per arrivare all’efficientamento degli essiccatoi, dell’irrigazione delle coltivazioni in pieno campo, della ventilazione di ambienti protetti per l’allevamento animale e vegetale, o dell’illuminazione naturale o artificiale con tecnologia LED). Lo ha compreso bene la Francia che, qualche anno fa, ha sostenuto un piano per analizzare i consumi energetici delle aziende agricole e investigare le migliori soluzioni da finanziare, grazie alla partecipazione delle maggiori Utility del pase. Un’indagine che crea un volano per l’innovazione e la commercializzazione di soluzioni e tecnologie anche nella PMI. Ha concluso la tavola rotonda il vice direttore ENEA, ing. Tulio Fanelli, che ha raccolto gli spunti di riflessione sulle possibili sinergie tra l’ENEA e le associazioni di categoria nell’ambito dei Programma triennale di informazione e formazione. Evidenziando come gli interventi di efficienza energetica e il miglioramento dei processi produttivi delle imprese agricole richieda un approccio tecnologico interdisciplinare, che difficilmente offre una piccola società commerciale, mentre l’ENEA può svolgere un ruolo consulenziale super partes nell’indirizzare l’impresa verso la migliore soluzione. Inoltre, nell’ottica della razionalizzazione dei processi, individua ampie potenzialità negli interventi di efficientamento delle filiere produttive (dalla produzione, alla trasformazione distribuzione e commercializzazione, oltre che nelle migliori tecniche di Precision-farming e Cleantech). Maggiori informazioni sul sito http://www.fattoriedelsole.org/. |
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