il Punto Coldiretti

La Pubblica amministrazione sceglie gli “appalti verdi”

Il Green Public Procurement (Gpp), letteralmente "acquisti verdi della pubblica amministrazione", indica un approccio secondo il quale nelle procedure pubbliche di acquisto vengono integrati i criteri ambientali. Il Gpp è un modo di acquistare intelligente, che migliora l’efficienza degli acquisti pubblici e, allo stesso tempo, sfrutta la forza del mercato per apportare importanti benefici all’ambiente a livello locale e mondiale. Ogni anno, infatti, le autorità pubbliche europee spendono oltre 1.800 miliardi di euro per acquistare beni e servizi (14 – 16% del Pil).

Orientando questo potere di spesa verso l’acquisto di prodotti e servizi più ecologici è possibile ottenere enormi benefici diretti per l’ambiente; contribuire a stimolare il mercato dei prodotti e servizi ecologici; dare l’esempio alle imprese e ai consumatori privati. A titolo di esempio, se tutti gli enti pubblici europei comprassero elettricità verde, si potrebbe realizzare il 18% degli impegni di Kyoto; oppure acquistando alimenti biologici, gli enti pubblici potrebbero compensare gli effetti dell’eutrofizzazione di oltre 3,5 milioni di persone e ridurre le emissioni di gas serra in misura pari alle emissioni di 600.000 persone (fonte progetto Relief: www.iclei-europe.org/relief).

Ed esperienze di questo tipo sono state già condotte in alcuni Paesi, come, ad esempio, in Svizzera, secondo quanto documentato dalla Commissione europea, dove sono stati acquistati alimenti biologici per un valore complessivo di 390.000 euro, ossia il 5,6% del bilancio.

Sono numerosi gli atti comunitari ai quali fare riferimento in materia di appalti verdi pubblici, come il Libro Verde sulla politica integrata dei prodotti (2001), il VI Programma d’Azione in materia ambientale, la comunicazione della Commissione europea sul diritto comunitario degli appalti pubblici e la possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale (2001) e quella sugli appalti pubblici per un ambiente migliore (2008), ricompresa nella strategia sul consumo e sulla produzione sostenibili e sulla politica industriale sostenibile, che ha proposto come obiettivo – da conseguire entro il 2010 – il 50% di acquisti verdi, intesi sia come numero di appalti che come volume di acquisti.

Si evidenzia che, a tali fini, la Commissione europea ha predisposto delle guide operative (toolkit), contenenti i criteri minimi ambientali che le pubbliche amministrazioni possono inserire in fase di approvvigionamento di beni e servizi, per i diversi settori, compresi gli alimenti ed i servizi di ristorazione (http://ec.europa.eu/environment/gpp/toolkit_en.htm).

A livello internazionale, a parte la raccomandazione dell’OCSE del 2002, sulla scia del vertice mondiale di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile è stata creata la così detta task force Marrakesh sugli appalti sostenibili, al fine di diffondere pratiche sostenibili (ecologiche) in materia di appalti pubblici. Politiche a favore di tale tipo di appalti sono state avviate in numerosi paesi OCSE (USA, Giappone, Canada, Australia e Corea del Sud) nonché in paesi in rapido sviluppo come Cina, Tailandia e Filippine.

In Italia, a parte quanto previsto dal Codice degli Appalti Pubblici (d.lgs. n. 163/2006), è stato elaborato ed approvato con decreto ministeriale del 2008, il Piano Nazionale sul Green Public Procurement (Pan-Gpp) e sono in fase di elaborazione, per essere emanati sempre con decreto, i criteri ambientali minimi per le categorie di beni, servizi e lavori che costituiscono l’ambito oggettivo d’intervento del Piano d’azione, come, ad esempio, gli arredi, l’edilizia, la gestione dei rifiuti, i servizi urbani e al territorio, i servizi energetici.

I criteri ambientali riportano delle indicazioni generali volte ad indirizzare l’ente a perseguire una razionalizzazione dei consumi e degli acquisti e forniscono le considerazioni ambientali propriamente dette, collegate alle diverse fasi delle procedure di gara (oggetto dell’appalto, specifiche tecniche, caratteristiche tecniche premianti collegati alla modalità di aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa, condizioni di esecuzione dell’appalto) volte a qualificare ambientalmente sia le forniture che gli affidamenti lungo l’intero ciclo di vita ambientale. Ad oggi risultano approvati soltanto alcuni di questi criteri.

Coldiretti è parte attiva nel tavolo di lavoro permanente per la gestione del Piano ed in quello che ha come obiettivo l’approvazione dei criteri minimi ambientali per il settore degli alimenti e della ristorazione. Proprio in riferimento a quest’ultimo, le proposte di Coldiretti sono state dirette principalmente all’introduzione, tra i criteri ambientali minimi, di elementi capaci di valorizzare i metodi di produzione che hanno un ridotto impatto ambientale, come, pure, quelli che hanno effetti positivi sull’ambiente – come, ad esempio, l’agricoltura biologica, quella integrata o che utilizza la biodiversità agricola – e le produzioni di qualità e tradizionali, con una particolare attenzione ai marchi europei e/o territoriali e collettivi ed alle produzioni che rientrano nel registro nazionale delle specialità tradizionali.

Uguale attenzione è stata posta da Coldiretti ai prodotti freschi e stagionali, che garantiscono una riduzione della logistica ed agli strumenti di filiera corta, come il km 0 e gli standard per misurare il ciclo di vita dei prodotti sotto il profilo delle emissioni di gas ad effetto serra. Altri aspetti che sono stati messi in evidenza sono quelli legati alla produzione di energia da fonti rinnovabili ed all’uso delle bioplastiche.

In occasione dell’incontro tenutosi a Parma, nell’ambito di Cibus 2010 ed organizzato da Angem-Fipe – nell’ambito del quale Coldiretti ha ribadito come quella del Gpp sia una vera e propria opportunità per valorizzare un certo modello di agricoltura, capace di essere multifunzionale e socialmente responsabile, svolgere servizi ambientali, garantire un sistema di produzione e consumo a ridotte emissioni di Co2 e divenire motore per lo sviluppo locale e territoriale – è stato confermato dal rappresentante del Ministero dell’Ambiente, che l’approvazione definitiva dei criteri ambientali per gli alimenti ed i servizi di ristorazione è in dirittura d’arrivo.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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