il Punto Coldiretti

Horizon 2020, nuovi Orizzonti per l’agroalimentare italiano con fondi per 74 mld

Con oltre 74 miliardi di euro stanziati per la ricerca e l’innovazione, Horizon 2020 è lo strumento più potente e ricco di risorse che la Commissione Europea abbia mai finanziato per la ricerca e l’innovazione. L’obiettivo è avvicinare la ricerca ai bisogni dei cittadini, per rispondere alle loro domande più pressanti. Questo, in particolare, è il senso delle “Sfide per la società”, tra le quali spicca con quasi 4 miliardi di euro la numero 2, che riguarda la “Sicurezza alimentare, agricoltura e selvicoltura sostenibile, ricerca marina e marittima e sulle acque interne nonché bioeconomia”.

Per permettere alle imprese di cogliere le opportunità offerte da questo importante strumento europeo, il padiglione Coldiretti a Expo ha ospitato il prof. Fabio Fava, che rappresenta l’Italia a Bruxelles per le tematiche della bioeconomia e Massimo Busuoli, responsabile relazioni internazionali ed europee per Enea, che hanno presentato con largo anticipo il programma di lavoro 2016-2017 che sarà pubblicato in autunno e ne hanno discusso insieme  al presidente Moncalvo e ai referenti dell’Area Economica e di Ager Stefano Leporati e Fabio Ciannavei.

Il messaggio chiave lanciato dal Prof Fava è stato chiaro: bisogna imparare a fare squadra, sulla base di una strategia forte e a lungo termine, per cogliere le occasioni offerte dai finanziamenti europei per la ricerca e l’innovazione, sapendo che ciò che oggi costituisce oggetto di ricerca, rappresenterà tra 10 anni il cuore della nostra azione economica più avanzata. Solo così sarà possibile cogliere le opportunità offerte dal programma di lavoro articolato intorno a 4 pilastri: Sicurezza Alimentare Sostenibile; Crescita Blu; Rinascita Rurale – grande novità per lo sviluppo di modelli di business innovativi e l’acquisizione di competenze nelle zone rurali – e infine Bioeconomia. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, è importante sottolineare che la necessità di preparare il futuro in ambito energetico e sviluppare i mercati collegati sarà esplorata anche e soprattutto attraverso il partenariato pubblico privato Biobased Industries (sito web: http://biconsortium.eu/), di cui il Prof Fava è referente nazionale.

Massimo Busuoli, Responsabile Servizio Unione Europea e Organismi Internazionali di Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha portato la sua testimonianza concreta su come diventare protagonisti di Horizon 2020, orientandosi tra la sua grande complessità e le grandi opportunità. L’Agenzia opera nel settore dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, dell’energia nucleare; dispone di laboratori e impianti sperimentali e di capacità d’innovazione tecnologica anche in settori quali il patrimonio artistico, l’agroalimentare, l’ambiente, il clima e la salute. Una curiosità di rilievo per le imprese: recentemente Enea ha aperto al pubblico il suo patrimonio di servizi avanzati, tecnologie innovative e soluzioni tecnologiche, tramite un portale dell’innovazione tecnologica www.enea.it/it/ateco.

Coldiretti ha già una storia alle spalle nel campo della ricerca e innovazione, come dimostra l’attività di Ager, testimoniata da Fabio Ciannavei. Nel quadro di Horizon 2020, tre le proposte presentante nel primo programma di lavoro per cui si attende di conoscere l’esito finale. Per due di queste era prevista una doppia fase di valutazione e in entrambi i casi è stata già superata la prima. Si tratta di progetti in collaborazione con importanti università internazionali – Newcastle e Evora – nell’ambito, rispettivamente, delle filiere agroalimentari sostenibili e del ruolo delle piccole aziende agricole per la sicurezza.

L’impegno di Coldiretti si spinge oltre Horizon 2020 per guardare all’integrazione con i Psr, in particolare attraverso l’azione dei Gruppi Operativi, come ha ricordato Stefano Leporati dell’Area Economica nel suo intervento, soffermandosi in particolare sul contributo alla sostenibilità economica, sociale e ambientale della filiera agricola italiana.

Il Presidente Moncalvo ha chiuso i lavori ribadendo il perché di un simile incontro. Siamo portatori di un modello di agricoltura che si fonda sulla biodiversità e sulla distintività delle produzioni. Un modello che affonda le proprie radici nel passato, ma che ha un grande bisogno di innovazione per affrontare le sfide del mercato di oggi e di domani. Le multinazionali, attratte da modelli agricoli basati su grandi volumi, spesso si disinteressano dei nostri bisogni di ricerca e per avere risposte adeguate alle nostre esigenze abbiamo dovuto rimboccarci le maniche e cercare soluzioni da soli.

Oggi Horizon 2020 ci offre l’opportunità di trovare insieme ad altri in Europa le risposte di cui abbiamo bisogno per crescere nella ricerca e innovazione. Possiamo sostenere il modello di sviluppo in cui crediamo, fondato sull’agricoltura territoriale e distintiva. Si tratta di un percorso importante sul quale non possiamo non impegnarci, iniziando dalla nostra capacità di fare rete tra noi, con i consumatori, con le istituzioni regionali, nazionali ed europee. E’ una sfida aperta sulla quale oggi scommettiamo per il nostro futuro.

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