il Punto Coldiretti

Riforma Ue del biologico, si tratta su importazioni e controlli

Continua la trattativa sulla riforma del biologico. Il tema è stato al centro della riunione del Consiglio dei ministri agricoli dell’Ue, dopo la presentazione della bozza di compromesso elaborata dalla presidenza lettone. Restano ancora da sciogliere, in particolare, i nodi sulle sostanze non autorizzate nei prodotti agricoli, sul regime di importazione e sui sistemi di controllo.

Per la presenza di sostanze non autorizzate nei prodotti agricoli biologici (articolo 20 della proposta), la maggior parte degli Stati membri si è espressa per un approccio armonizzato Ue con, tuttavia, opinioni divergenti sull’opportunità di raggiungerlo. Alcuni paesi sono per imporre limiti normativi, come inizialmente proposto dalla Commissione, mentre altri si basano invece sul sistema di controllo esistente del processo di produzione.

Da parte sua, il commissario europeo Phil Hogan ha detto che “continuare a etichettare i prodotti contaminati con il logo biologico … è rischioso e non redditizio nel lungo periodo”, invitando le delegazioni di “fornire una risposta armonizzata a livello comunitario per garantire lo stesso trattamento di tutti i produttori e consumatori in tutta l’Unione”.

Per quanto riguarda il sistema di importazione, la maggior parte degli Stati membri si è detta a favore di un graduale passaggio dal sistema di equivalenza esistente ad un regime di conformità, come proposto dalla Presidenza (articolo 31 della proposta). I paesi terzi dovrebbero poi applicare le norme Ue, ma sono previste alcune deroghe e un adeguato periodo di transizione.

Sul sistema di controllo per l’agricoltura biologica, molti stati dell’Unione (fra cui l’Italia) vorrebbero mantenere ispezioni annuali obbligatorie, ma potrebbe essere utilizzato un approccio basato sul rischio per impostare ulteriori controlli, se necessario.

Sulla base di questo dibattito e il lavoro in seno agli organi preparatori del Consiglio, la Presidenza prevede di raggiungere un orientamento generale su questo tema al Consiglio di maggio, prima di lanciare i negoziati con il Parlamento europeo.

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