il Punto Coldiretti

Il valore del tempo

Le ore passano come i giorni e i mesi. I battiti cadenzati e regolari dell’orologio ci ricordano il senso della brevità e del tempo inarrestabile che scorre. Noi tutti siamo inseriti nel tempo che passa. Ore e giorni ci possono sfuggire se sono espressione di non senso, di vuoto, di stanchezza. Oppure possono essere istanti costruttivi come i semi che si depositano nel terreno fertile della terra.

Se il tempo è pianificato soltanto dall’attività economica manca sempre il tempo. E’ forte la pressione di fare in fretta, non solo in rapporto al lavoro ma anche nella sfera privata. La fretta e l’impazienza guidano spesso le nostre esistenze. Siamo assorbiti dal fare e la nostra attenzione è monopolizzata sul presente.

Anche l’attesa è giudicata improduttiva. Eppure il tempo non è un contenitore vuoto da riempire soltanto perché il tempo è denaro. Più l’uomo cerca di possedere il tempo, più questo gli sfugge. La nostra vita non può ridursi a una sola successione di cose che accadono e si ripetono.

Per ridestare l’attesa, la Chiesa si fa aiutare dal ricordo della prima venuta di Cristo. C’è qualcuno che ci viene incontro per darci coraggio a portare il peso del tempo che scorre, per condividerlo e per sostenerci nel nostro passaggio terreno. Con l’entrata di Dio nella storia, nella storia di un popolo, come ci ricorda l’Avvento, il tempo viene abitato dalla sua presenza attiva, efficace, coinvolgente, chiamandoci ad essere suoi collaboratori in una splendida avventura perché diventi storia di salvezza.  

Se Dio è il nostro compagno di viaggio il tempo è dotato di senso, ogni istante diventa prezioso: veniamo da Dio e torniamo a Dio. I nostri giorni hanno così un percorso e una direzione. Se leggiamo, poi, lo scorrere del tempo nell’ottica della fede, il tempo è il luogo in cui Dio è presente ed opera a nostro fianco. Non siamo soli: la storia non è solo nelle nostre mani ma anche nelle mani di Dio.

L’eterno è entrato nel nostro tempo e il nostro tempo può aprirsi a quello di Dio. Se Dio si fa vicino a noi, è sempre tempo di abbreviare le distanze perché tutto sia più vicino: Dio a noi, noi agli altri, io a me stesso.     

Abbiamo bisogno di riscoprire il senso del tempo, dell’attesa e della speranza perché nel tempo  si realizza un progetto più grande del nostro intraprendere.  Siamo tutti sulla medesima barca e dobbiamo orientarci insieme, considerando che sono cadute molte sicurezze. 

Abbiamo bisogno di una speranza affidabile e questa si trova soltanto in questa compagnia fra gli uomini e Dio, il quale è lo stesso di ieri, di oggi e di sempre; è contemporaneo a noi e mentre condivide la nostra precarietà umana ci offre la stabilità stessa di Dio. Non c’è più barriera fra il tempo e l’eternità: il tempo diventa dono e responsabilità da condividere.

Don Paolo Bonetti

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