L’amore per la vita per generare futuro
La vita è una realtà immensa, un dono smisurato. All’uomo accoglierlo e coltivarlo per generare futuro. E’ il messaggio dei vescovi per la 36ª Giornata per la vita. Nel creato nulla è senza voce. Vita, terra, uomo, famiglia sono note all’interno di un sapiente spartito dove le molteplici voci dei fiori, dell’acqua, dei colori, degli piante, dei boschi, degli animali compongono uno sterminato coro che canta la vita. Nessuna categoria sociale ama la vita e i frutti della vita come la gente dei campi, cosciente di cooperare con il suo “architetto” a rendere possibile la continuità della fertilità della terra. “Generare la vita è generare futuro” perché “la generazione è la continuazione della creazione”, e la vita dell’uomo rimane inviolabile essendo persona; perché l’albero della vita dona i suoi frutti migliori nella paternità e nella maternità; perché siamo chiamati a mettere il senso di responsabilità al comando del riconoscimento della sacralità della vita e dell’impegno per il suo rispetto. Nella comunicazione della vita c’è anche l’impegno all’educazione delle nuove generazioni, piene di promesse, per allenarle a sentimenti positivi e costruttivi nella difesa della vita umana e non sganciate dalla “fonte della vita”. L’esistenza umana va sostenuta e coltivata perché è un’opera grande in tutte le sue fasi e ha diritto al pieno riconoscimento della sua dignità. La vita e l’amore sono beni inseparabili per una società matura ed adulta che si prende cura dei più deboli e degli indifesi. Separare vita e famiglia fa dimenticare l’origine della vita e indebolisce la sua tutela fin dall’inizio. Non sostenere l’alleanza, poi, tra la donna e la vita è trascurare che la gravidanza e la maternità sono beni fondamentali da tutelare e curare perché nel grembo materno inizia l’avventura di una nuova creatura. La salvaguardia della vita umana è condizione necessaria per costruire un futuro degno dell’uomo. Don Paolo Bonetti |