Agricoltori francesi bloccano le raffinerie contro accordi di libero scambio
Agricoltori francesi in piazza contro gli accordi di libero scambio e l’invasione di prodotti stranieri spacciati per nazionali. L’iniziativa è della Fnsea e dei giovani agricoltori che hanno bloccato quattordici raffinerie e depositi di carburanti dopo l’ok del Governo all’impiego di olio di palma importato nella bioraffineria Total di La Mède. Un perfetto esempio, denunciano gli agricoltori, della nevessità di porre fine alle contraddizioni in materia di commercio internazionale. Da una parte la legislazione europea e nazionale chiede agli agricoltori grandi sforzi per rispondere alle esigenze dei consumatori, ma dall’altra, attraverso accordo come il Ceta o quello con il Mercosur, si aprono le porte alle importazioni di prodotti che non rispettano le norme dell’Ue in termini ambientali, sociali e di sicurezza alimentare. Ma la mobilitazione, anticipata dalla Presidente della Fnsea Christiane Lambert al Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo a Lisbona, in occasione della fiera agricola di Santarém, punta anche ad ottenere l’etichettatura d’origine della materia prima per tutti i prodotti trasformati in quanto il consumatore, ad oggi, non sa che il 40% dei consumi di carne di pollame francese è importata e che negli ultimi 10 anni la quota di frutta importata è aumentata del 67%. Secondo il primo sindacato francese, l’Unione Europea, considerata l’importanza del mercato che rappresenta, deve avere l’ambizione di imporre gli standard europei che proteggono i consumatori, i suoli, le risorse, la biodiversità. |