A maggio segno negativo per i prezzi dei prodotti agricoli (-2%)
Segno negativo a maggio per i prezzi in campagna che calano complessivamente del 2 per cento. La rilevazione Ismea indica in particolare un crollo netto per i prodotti zootecnici, che perdono il 9,7 per cento nel confronto con lo stesso periodo del 2014. Latte e derivati fanno segnare un calo dell’11,4 per cento del prezzo rispetto allo scorso anno a conferma del fatto che gli allevatori vengono oggi sottopagati, con quotazioni che non riescono ormai a coprire neppure i costi dell’alimentazione del bestiame. Ma un po’ tutto il comparto fa registrare il segno meno, a partire dalle uova, con il prezzo che perde il 18,4 per cento nel confronto con maggio 2014. Male anche i suini (-14 per cento), i conigli (-27,1 per cento) e gli ovi-caprini (-6,5 per cento). Meno pesante il calo degli avicoli, che perdono il 2,1 per cento, mentre i bovini da macello si mantengono stabili. Situazione decisamente migliore per quanto riguarda le coltivazioni che incassano un aumento generale del 7,2 per cento, seppur con una situazione diversificata tra le varie colture. In salite le quotazioni degli oli d’oliva (+69,4% per effetto principalmente della pessime annata produttiva), degli ortaggi (+13,9%) e della frutta (+9,6%). Calano, al contrario, il vino (-7,6 per cento), i cereali, che perdono complessivamente il 6 per cento, i semi oleosi (-19,2 per cento) e il tabacco (-9,3 per cento).
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