il Punto Coldiretti

Biologico: i ministri Ue rilanciano sul piano d’azione

Il 19 luglio 2021 si è tenuto il Consiglio Agricoltura e Pesca dei ministri dell’agricoltura degli Stati membri, che ha avviato il semestre di presidenza della Slovenia. Tra gli impegni della Presidenza è stato espressamente richiamata la necessità di portare avanti la strategia Farm to Fork presentata dalla Commissione, garantendo sistemi alimentari sostenibili con una visione a lungo termine per le aree rurali.

Nella strategia Farm to Fork, che è un asse portante del Green Deal europeo, la Commissione europea ha fissato un obiettivo ambizioso per lo sviluppo dell’agricoltura biologica in Europa, ossia puntare ad avere almeno il 25% della superficie agricola dell’Ue investita a agricoltura biologica entro il 2030.

Il Consiglio Ue quindi, con un impegno sottoscritto da tutti i ministri dell’Agricoltura degli Stati Membri, ha condiviso questi obiettivi ed ha inoltre espresso il pieno sostegno al piano d’azione per lo sviluppo della produzione biologica presentato dalla Commissione.

Il Piano d’azione è lo strumento operativo attraverso il quale la Commissione intende raggiungere gli obiettivi di sviluppo dell’agricoltura biologica. Il Piano è suddiviso in tre assi interconnessi che riflettono la struttura della filiera alimentare e le ambizioni degli obiettivi di sostenibilità del Green Deal: stimolare la domanda e garantire la fiducia dei consumatori, stimolare la conversione e rafforzare l’intera catena del valore, migliorare il contributo dell’agricoltura biologica alla sostenibilità ambientale.

Nella riunione di insediamento della Presidenza Slovena quindi il Consiglio ha condiviso gli obiettivi di sviluppo per il biologico e ha espresso sostegno alla realizzazione del relativo Piano d’azione.

Nelle conclusioni della riunione del Consiglio Ue, i Ministri hanno infatti sottolineato l’importante contributo dell’agricoltura e della produzione biologiche per garantire la sostenibilità e la sovranità dell’agricoltura e della produzione alimentare europee, riconoscendo al biologico la capacità di garantire redditi e creare posti di lavoro, fornendo nel contempo un contributo consistente alla tutela dell’ambiente e della biodiversità, alla lotta contro i cambiamenti climatici e al miglioramento del benessere degli animali.

Nello stesso tempo però i Ministri Ue hanno sottolineato l’esigenza di tenere conto delle specificità e delle diverse situazioni di partenza, circostanze e condizioni degli Stati membri e delle regioni degli Stati membri, nonché dei successi già conseguiti, al momento di definire gli obiettivi e gli interventi a sostegno dell’agricoltura e della produzione biologiche nei piani strategici nazionali nell’ambito della politica agricola comune e nei piani d’azione nazionali volontari sull’agricoltura biologica.

Viene inoltre evidenziato che il successo del piano d’azione dipenderà dal coinvolgimento di tutti i portatori di interessi, compresi il settore pubblico a tutti i livelli di governance e l’intero settore privato lungo la catena del valore, e si mette in risalto la necessità di coordinare le misure a tutti i livelli al fine di realizzare le migliori sinergie possibili.

Le scelte fatte da Bruxelles a questo punto sono molto chiare. Sono stati presi impegni importati che anche il nostro Paese dovrà saper cogliere, affrontando sfide che ci vedranno pienamente impegnati nel prossimo futuro.

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