il Punto Coldiretti

Biologico, proposta del Mipaaf per rafforzare i controlli sugli importatori

È stata presentata nel corso della riunione del tavolo compartecipato in agricoltura biologica del 4 novembre scorso una proposta di decreto ministeriale per incrementare i controlli sugli importatori di prodotto biologico da paesi extra Ue.

La necessità di intervenire in materia era stata sollevata dalla Commissione Europea nel corso di uno specifico audit, durante il quale era stata segnalata la criticità della mancanza di una specifica norma nazionale, volta ad individuare le classi di rischio per gli importatori di prodotto biologico da paesi extra Ue.

Data la particolare criticità del tema, il Ministero, anche su sollecitazione della Coldiretti, ha scelto di avocare a sè la materia e di stralciare la definizione delle classi di rischio per gli importatori dal documento tecnico RT16 di Accredia.

Il testo presentato dal Mipaaf richiama l’obbligo di gestire il Certificato di Ispezione (Coi) attraverso il sistema informativo veterinario integrato Traces – Trade Control and Expert System e la necessità, per gli importatori, di comunicare al Ministero e all’Agenzia delle Dogane, utilizzando i servizi resi disponibili dal Sistema Informatico Biologico (Sib), l’arrivo della merce, da effettuare entro i sette giorni antecedenti l’arrivo di ogni partita al punto di ingresso doganale.

Nel testo presentato viene data particolare importanza all’attività di controllo sugli importatori da parte degli organismi di certificazione: gli OdC autorizzati dal Ministero dovranno classificare gli importatori sulla base di una specifica analisi del rischio, basata sui criteri riportati negli allegati al DM. Le visite ispettive e le analisi sulle partite importate verranno quindi eseguite in base alla classificazione data a ciascun importatore tra alto, medio e basso livello di rischio.

Le importazioni di prodotto biologico, come da tempo segnalato da Coldiretti, rappresentano la maggiore criticità rispetto alla affidabilità delle garanzie del prodotto biologico. Anche la Corte dei Conti europea ha invitato a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati che non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli Europei.

Da sottolineare peraltro l’aumento delle importazioni di prodotti biologici da Paesi extracomunitari con un incremento complessivo del 13,1% delle quantità totali nel 2019 rispetto all’anno precedente. I cereali, le colture industriali e la frutta fresca e secca sono le categorie di prodotto biologico più importate, con un’incidenza rispettivamente del 30,2%, 19,5% e 17,0%. I tassi di crescita delle importazioni bio più rilevanti si sono avuti per la categoria di colture industriali (+35,2%), di cereali (16,9%) e per la categoria che raggruppa caffè, cacao, zuccheri, tè e spezie (+22,8%). L’Italia è uno dei maggiori importatori di alimenti biologici da Paesi extracomunitari da dove nel 2019 ne sono arrivati ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’ Asia.

Coldiretti ha espresso vivo apprezzamento rispetto all’iniziativa del Ministero che certamente va nella direzione auspicata per una valorizzazione del prodotto biologico italiano ma, nello stesso tempo, ha segnalato alcuni elementi di ciriticità del testo, la cui modifica consentirebbe una maggiore attenzione ed un controllo più puntuale sulle attività degli importatori di prodotto biologico da paesi extra Ue che operano in Italia.

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