il Punto Coldiretti

Invasione di insetti nelle campagne, dalle cavallette alla Popillia

Con le alte temperature estive che si spingono oltre i 40 gradi è boom di insetti in campi, frutteti, orti e giardini con sciami di cavallette, cimici asiatiche, coleotteri giapponesi, ragni, afidi e forficule che danneggiano la frutta, le foglie, le piante e il mais già colpite dalla grave siccità in un momento in cui l’Italia ha necessità di sfruttare tutto il suo potenziale produttivo alimentare per fare fronte agli effetti sui prezzi e sui mercati della guerra in Ucraina. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti su una invasione che si estende dal Piemonte alla Sardegna, dalla Lombardia al Veneto fino all’Emilia Romagna con danni alle produzioni e problemi per le persone.

Milioni di cavallette sono diventate una vera piaga dell’estate 2022 non solo in Sardegna dove hanno già devastato quasi 40mila ettari di territorio fra Nuoro, Sassari e Oristano ma anche in Emilia Romagna dove nella zona di Forlì stanno danneggiando i raccolti di grano, ortaggi, foraggi, erba medica delle vallate del Bidente e del Savio. Da Ferrara a Ravenna le cimici asiatiche stanno attaccando i frutteti mentre più a nord in provincia di Piacenza ci sono i primi attacchi del ragnetto rosso alle coltivazioni di pomodoro.

Il Piemonte è alle prese con l’invasione della Popillia japonica, il coleottero giapponese in grado di causare danni immensi a tutte le specie vegetali, dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti, alle colture orticole di pieno campo e i rischi maggiori li corrono il mais, il pesco, il melo, la vite, il nocciolo e la soia. La presenza massiccia del famigerato insetto è segnalata in 86 i comuni della provincia di Alessandria e a Cigliano e Santhià, in provincia di Vercelli. Per contrastarne la diffusione è in corso il posizionamento di tremila trappole “attract and kill”, con forma a ombrello con una rete impregnata di insetticida.

Mentre nei boschi di Cuneo è in atto una vera e propria invasione di zecche, veicolate dalla fauna selvatica. In aumento su tutto il territorio del Piemonte le cimici, mentre è segnalata anche la presenza massiccia di forficule, le cosiddette “forbicine” che danneggiano i frutti.

In Lombardia anche la zona del Milanese è alle prese con il diffondersi della cimice asiatica e della Popillia japonica con un aumento del 10% della presenza del coleottero giapponese nella fascia ovest del capoluogo regionale mentre in provincia di Mantova ci sono danni su alberi da frutta per forficule e formiche, oltre ad un aumento generalizzato della presenza di mosche.

In Veneto il clima umido e le alte temperature hanno favorito l’aumento di afidi su ortaggi e frutta, oltre alla presenza di cimici asiatiche nelle colture del Veneziano in particolare su cetrioli, pomodori, mele e pere, mentre le farfalle notturne depongono uova e larve su foglie di verdura e barbabietola da zucchero danneggiando le piante.

La fascia delle Alpi, fra Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia è alle prese con la rapida avanzata del parassita killer del legno, l’Ips typographus, il Bostrico Tipografico che infetta gli abeti indeboliti dagli effetti dei cambiamenti climatici. Si tratta di una vera e propria pandemia delle piante che prende forza mano a mano che si alzano le temperature con l’insetto “mangia tronchi” che esce allo scoperto facendo strage di alberi. I maschi del Bostrico entrano sotto la corteccia delle piante e si accoppiano con le femmine che scavano nel legno gallerie lunghe fino a 15 centimetri, dove depongono in media ottanta uova dalle quali escono larve che, a loro volta, creano cunicoli di 5 o 6 centimetri per nutrirsi e crescere dando vita a una nuova generazione di assassini. Una volta che la popolazione si moltiplica e diventa aggressiva, il Bostrico lancia attacchi di massa che portano in breve tempo alla morte delle piante e rendono inutilizzabile il legno.

Per effetto della globalizzazione dei commerci e per l’impatto dei cambiamenti climatici con il surriscaldamento delle temperature l’Italia negli ultimi anni ha dovuto affrontare una vera e propria invasione di insetti e organismi alieni arrivati nelle campagne soprattutto con le piante ed i semi dall’estero che hanno causato oltre un miliardo di danni sul piano ambientale, paesaggistico ed economico. Basti pensare al batterio della Xylella che arrivato con essenze importate dall’America Latina ha devastato gli oliveti del Salento in Puglia oppure la Cimice asiatica che danneggia i frutteti italiani come la Drosophila suzukii il moscerino killer molto difficile da sconfiggere che attacca ciliegie, mirtilli e uva, oppure il cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni fino al punteruolo rosso che ha decimato le palme.

Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo che che ha lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni.

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