il Punto Coldiretti

Approvata la riforma dei reati agroalimentari

L’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolosa la criminalità nell’agroalimentare dove sviluppa un business da 21,8 miliardi di euro in aumento del 30% nel 2017 che per va contrastato con un sistema punitivo e di indagine più adeguato come opportunamente previsto dalla riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari.

E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere apprezzamento per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri un disegno di legge con nuove norme in materia di reati agroalimentari sulla base delle proposte presentate dall’apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti. 

Il testo mira a incidere, in particolare, nell’ambito alimentare, colmando le attuali lacune della legislazione penale e sanzionando in modo specifico le vere e proprie frodi nei confronti del consumatore finale, tenendo conto del valore prioritario assunto dalla «identità» del cibo quale parte irrinunciabile della cultura di territori, delle comunità locali e dei piccoli produttori locali, che definiscono, in sostanza, il «patrimonio alimentare». Il disegno di legge tiene conto, in tal senso, del fatto che la maggior parte delle frodi riguarda le caratteristiche intrinseche degli alimenti, come l’attestazione di conformità a specifiche modalità di produzione (tra le quali quella «biologica») o la loro origine geografica, e prevede pertanto un inasprimento delle sanzioni già in vigore in materia.

Inoltre, vengono per la prima volta introdotte sanzioni mirate nei confronti della produzione e commercializzazione di alimenti che, tenuto conto della dimensione all’ingrosso dell’attività illecita, anche organizzata, non sono capaci di produrre un pericolo immediato e imminente, ma manifestano la propria pericolosità nel medio e lungo periodo e in via del tutto eventuale. Allo stesso modo, vi è la previsione di sanzioni per l’omesso ritiro di alimenti pericolosi per la salute.

“Proprio per questo – continua Moncalvo – l’Italia deve porsi all’avanguardia in Europa nelle politiche rivolte alla rintracciabilità con l’etichettatura di origine degli alimenti e all’ azione di contrasto alle alterazioni, sofisticazioni e adulterazioni degli alimenti.  Va quindi sottolineata con soddisfazione – conclude Moncalvo – la volontà con l’approvazione della riforma di procedere ad un aggiornamento delle norme attuali, risalenti agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di riordino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone”.

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