il Punto Coldiretti

Approvato il regolamento comunitario sul controllo delle specie invasive

Il Consiglio Affari generali ha adottato il testo il testo consolidato di compromesso sulla Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle specie esotiche invasive e alla gestione della minaccia rappresentata dalle specie esotiche invasive, già adottato dal Parlamento europeo lo scorso 16 aprile. Il testo sarà a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.

Il provvedimento è di rilevante importanza in quanto la diffusione delle specie aliene invasive è oggigiorno una delle più grandi minacce alla biodiversità a livello mondiale e costituisce anche un notevole problema economico a causa dei danni che queste specie possono provocare all’agricoltura, alla pesca e ad altre attività umane. La crescente importanza di questo problema è dovuta principalmente all’aumentare della globalizzazione, che, con l’aumento degli scambi commerciali e degli spostamenti di persone, ha portato grandi benefici in alcuni campi, ma ha anche aumentato l’incidenza del problema delle specie aliene invasive favorendo il trasporto di queste specie attorno al globo.

Il fenomeno ha raggiunto in Italia dimensioni importanti, aggredendo nello specifico alcune cosiddette "colture minori", in particolare quelle più tipiche, che rappresentano in realtà una parte considerevole delle coltivazioni del nostro Paese: due esempi la Peronospora belbharii sul basilico e della Plectosphaerella cucumerina sulla rucola. Nel campo degli animali una specie aliena invasiva che arreca danni gravissimi all’agricoltura è la nutria.

Per specie aliena, il nuovo regolamento intende ogni esemplare  vivente di una specie, sub specie o di un taxon più basso di animali, piante, funghi o microorganismi introdotti da un habitat diverso da quello naturale. È inclusa ogni parte gamete, sementi, uova e materiale di propagazione di tali specie così come ogni ibrido, varietà o razza che possa sopravvivere e successivamente riprodursi. La specie alinea è invasiva quando la sua introduzione o diffusione è stata trovata minacciare o creare un impatto negativo sulla biodiversità e correlata ai servizi ecosistemici.

Il regolamento prevede l’elaborazione, in collaborazione con gli Stati membri, di un elenco di specie esotiche invasive di rilevanza per tutta l’Unione, basato su valutazioni di rischio e su prove scientifiche. Le specie selezionate saranno bandite dall’Ue, ossia non sarà più ammesso importarle, acquistarle, usarle, rilasciarle o venderle. Secondo la Commissione, allo stato attuale in Europa ci sono oltre 12.000 specie estranee agli habitat locali, il 15% delle quali considerato invasivo e in rapida crescita.

Si tratta soprattutto di garantire un equilibrio ecologico, considerato che tali specie possono danneggiare gravemente gli ecosistemi e causare l’estinzione di specie necessarie a mantenere l’equilibrio ambientale; dopo la perdita degli habitat, le specie esotiche invasive costituiscono la seconda causa di perdita della biodiversità nel mondo. Inoltre, il problema è anche economico: secondo la Commissione Ue, ogni anno in Europa si contano danni per almeno 12 miliardi di Euro, sotto forma di pericoli per la salute pubblica, di danni alle infrastrutture e perdita di raccolti agricoli.

La Commissione evidenzia, inoltre, che le misure adottate da uno Stato membro per eradicare una specie invasiva potrebbero essere vanificate, se circoscritte al solo livello nazionale. In base alla proposta, gli Stati membri dovranno organizzare controlli per prevenire l’introduzione deliberata delle specie interessate e contemporaneamente dovranno agire per individuare i vettori e le modalità dell’eventuale entrata accidentale, ad esempio nelle merci o nei container, e dovranno adottare misure correttive.

Il regolamento stabilisce, inoltre, una fase di preallarme, monitoraggio e risposta rapida: quando gli Stati membri individuano una specie di rilevanza per l’Unione che sta iniziando a insediarsi, devono adottare immediatamente i provvedimenti necessari alla sua eradicazione. Se, invece, le specie invasive sono già ampiamente insediate e diffuse, gli Stati membri dovranno adottare misure e sistemi atti a minimizzare i danni.

Gli Stati membri saranno pienamente coinvolti nella compilazione dell’elenco e possono proporre le specie da iscrivervi.  Il regime procederà di pari passo al meccanismo informativo di supporto: la rete europea per le informazioni sulle specie esotiche. Le specie tipiche di un determinato ecosistema si dicono autoctone, contrariamente a quelle inserite più o meno accidentalmente dall’uomo o dalle sue attività che si dicono alloctone.

Si ritiene che il fenomeno dell’invasione di specie esotiche in Europa aumenterà ulteriormente, visto l’incremento del volume e della portata degli scambi commerciali e turistici, che comporteranno un maggior numero di specie trasportate a livello planetario, e quindi il livello di attenzione dovrà diventare ancora più alto. Si sottolinea, infine, che l’Iucn (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) e la Issg (Gruppo di Studio sulle Specie Invasive dell’Iucn) hanno predisposto un elenco con 100 tra le specie più dannose di organismi alieni all’habitat nel quale sono inseriti.

Coldiretti evidenzia che l’efficacia delle misure previste dal regolamento dipende molto dall’applicazione che ne sarà data in Italia in quanto le norme lasciano agli Stati membri ampi margini di attuazione. Pertanto, visto che non esisteva  un quadro di riferimento nazionale unitario nonostante le specie aliene invasive, rappresentino una minaccia per l’ambiente e gli ecosistemi e che  non sono note applicazioni di “strumenti” come il danno ambientale (ex D.Lgs n. 152/2006) che sarebbero applicabili, in linea di principio, anche alle invasioni biologiche, l’entrata in vigore del regolamento potrebbe essere l’occasione giusta per le istituzioni competenti, di introdurre una disciplina che  attui interventi efficaci volti a risolvere un annoso problema per l’agricoltura.

Oltretutto, il regolamento prevede che gli Stati membri possono introdurre norme più restrittive di quelle previste e così, anche per le sanzioni, gli Stati membri hanno ampia facoltà di stabilirne entità e tipologia. Molto importante sarà la fase di stesura dell’elenco delle specie aliene invasive e,qui, le amministrazioni competenti, dovrebbero tener conto delle specie, più volte segnalate, come altamente dannose per il settore agricolo.

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