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Assegnati gli Oscar Green 2013, ecco i giovani che fanno innovazione

Vino di giuggiole dell’Odissea, agrocosmetici alle stelle alpine, mobili rivestiti da fibra di fico d’India ma anche spugna di zucca,  ragù di trota e il latte uht 100 per 100 italiano sono i vincitori del concorso “Oscar Green” 2013, il premio per l’innovazione promosso dai Giovani della Coldiretti sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e il  patrocinio Ministero Politiche Agricole e di Expo 2015.

Essere lungimiranti paga e questa volta con un Oscar, quello della Coldiretti assegnato nella categoria Stile e cultura d’impresa a Marcello Rossetti che con la sua innovativa linea di agrimobili realizzati con la nobile fibra di fico d’india. Erano destinate alla discarica e rappresentavano un problema da risolvere per molti agricoltori le foglie di fico d’india da smaltire. Ma quella fibra resistente ha acceso una lampadina nella testa di Marcello che crea la prima linea di complementi d’arredo interamente rivestiti dalla fibra di questo particolare frutto che viene estratta dalle pale ancora verdi. Grazie alla cura nella lavorazione ed i trattamenti effettuati che garantiscono una assoluta resistenza nel tempo ciascun mobile risulta autentico ed inimitabile perchè le venature della fibra creano disegni e colori sempre unici. Nell’incantato centro storico di Lecce il punto vendita ‘Sikalindi’ è la gioia di turisti, curiosi e clienti provenienti da ogni parte del mondo.

L’Oscar Green nella categoria Esportare il territorio se lo aggiudica invece la geniale idea di Martina Buccolini, idea che viene direttamente dall’Odissea, quella di produrre il vino di giuggiole, sulla scorta di quello assaggiato da Ulisse nell’isola dei lotofagi. Un vino che necessita di ben tre anni per essere realizzato ma in questo modo, il vecchio detto di sentirsi in un "brodo di giuggiole" prende forma e diventa realtà.

Per la categoria Campagna Amica l’Oscar va invece a Delia Revelli che alleva in acquacoltura  un’ampia varietà di pesci d’acqua dolce, prima fra tutte la trota, sempre più ambita non soltanto in ambito nazionale. A pochissimi passi dalle vasche il prodotto è trasformato e confezionato ed ecco che nascono i filetti di trota affumicata, al moscato, grigliati, il paté di trota, il ragù di trota, il tonno di trota, le guance di trota e tanti altri che oggi fanno gola soprattutto ai bambini, per la gioia delle mamme e per la fortuna del territorio piemontese. 

E ancora nella categoria Ideando viene premiato  il brillante modello imprenditoriale di Angelina Muzzu che in uno degli scorci più invidiati del pianeta, la Sardegna riesce a ricavare dalla zucca una morbidissima spugna da bagno, la luffa da abbinare piacevolmente alle sue creme idratanti, che nascono dalla natura e alla natura ritornano in una incredibile alchimia.

Enrico Bettoni  e Pietro Pierani  invece conquistano l’Oscar green nella categoria In Filiera grazie al grande lavoro che la loro  azienda svolge chiudendo interamente il ciclo del latte. Enrico e Piero producono infatti  il primo latte Uht,  buono, a lunga conservazione e di qualità, pronto a sfidare il fresco. Dalle stalle al supermercato il latte Uht “Voi” è il fiore all’occhiello del territorio. Una competizione leale basata sulla verità dell’origine, sulla qualità dei processi e sull’eccellenza del prodotto.

Nella categoria Non solo agricoltura non poteva non essere conferito l’oscar green della Coldiretti ad una realtà davvero speciale come quella  di Moira Donati  che nonostante una promettente carriera non ha saputo resistere al richiamo della stella alpina del suo Trentino. Oggi Moira grazie alla sua straordinaria capacità di analisi del mercato, una spiccata visione futura e soprattutto la grande abilità con le nuove tecnologie riesce a far arrivare i suoi cosmetici realizzati con le erbe tipiche del territorio, dalla stella alpina all’arnica fino al genepy, in ogni angolo del Bel Paese attraverso  la pratica dell’e-shop.

E per finire la menzione speciale per Paese Amico viene assegnata, per la prima volta a parità di merito,  al Comune di Udine dove negli spazi verdi degli orti urbani tutti  fanno quadrato attorno all’orto e coltivano insieme le primizie di stagione e all’Istituto Pira di Rosarno dove la scuola rappresenta un’alternativa alla mafia ed è una opzione di riscatto.

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