il Punto Coldiretti

Caccia, al Tavolo tecnico nazionale si discute dei calendari venatori 2011

Il 12 aprile scorso si è riunito il Tavolo nazionale sulla caccia, coordinato dall’assessore alle Risorse agroalimentari della regione Puglia, Dario Stefano, per avviare un confronto in merito ai calendari venatori che dovranno essere adottati dalle Regioni verso metà giugno.

L’obiettivo è quello di garantire un’interpretazione univoca della normativa vigente in merito, al fine di evitare che si ripropongano gli stessi problemi interpretativi destinati a provocare conflitti e ricorsi della scorsa stagione venatoria e trovare una mediazione tra le Organizzazioni maggiormente rappresentative del settore agricolo, venatorio ed ambientalista insieme alle Regioni.

Infatti, a seguito di un’applicazione difforme da parte delle Regioni dell’art. 18  della l.157/92, come modificato dalla legge comunitaria 2009, si sono registrati numerosi contenziosi presentati dalla associazioni ambientaliste presso i tribunali competenti a causa di divergenze in merito alle specie cacciabili e ai periodi stabiliti dalle Regioni per l’ esercizio dell’attività venatoria.

Né si è rivelato di aiuto in tal senso, il documento  tecnico di indirizzo, redatto a luglio 2010 dall’Ispra Linee guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge n. 157/92 (www.ambienteterritorio.coldiretti.it/tematiche/Ogm/Documents/linee%20guida%20cal%20ven.pdf).

Il principale motivo del contendere è dato dal fatto che i periodi di caccia indicati dall’Ispra per alcune specie, in base ad alcune valutazioni di ordine tecnico sullo stato di conservazione di alcune di esse, non coincidono con quelli attualmente riportati nella legge 157/92, essendo in alcuni casi più restrittivi e, dunque, oggetto di valutazione critica da parte delle associazioni venatorie.

D’altro canto, le associazioni ambientaliste sottolineano come spesso le Regioni abbiano di fatto ignorato come il prelievo venatorio di alcune specie sia subordinato, nelle linee guida, al rispetto di appositi piani di gestione che non sono stati, talvolta, elaborati da parte delle amministrazioni regionali.

Il lavoro che il Tavolo tecnico intende fare in questa fase, dunque, è quello di individuare i  precisi contenuti dei calendari venatori, riesaminando i tempi e le condizioni di prelievo delle singole specie, che soddisfino le diverse esigenze delle associazioni venatorie, ambientaliste ed agricole ed armonizzino l’operato delle Regioni, in modo tale che queste ultime arrivino alla scadenza del 15 giugno, data entro la quale tali calendari devono essere predisposti, avendo indicazioni certe ed univoche.

In proposito, Coldiretti ha evidenziato come il tema dei calendari venatori, sia di interesse anche per l’agricoltura in quanto la scelta di anticipare o posticipare il periodo di caccia, avvalendosi del maggior margine di flessibilità introdotto dalla legge comunitaria 2009, ha riflessi sui possibili danni che possono essere arrecati dall’attività venatoria alle imprese agricole, quando le colture sono ancora in campo.

D’altro canto, la scelta del periodo può essere importante quando occorre utilizzare la caccia come strumento di controllo numerico delle specie di fauna selvatica che provocano danni all’agricoltura. Inoltre, è stato sottolineato come i calendari venatori siano elaborati senza alcuna concertazione con le rappresentanze delle imprese agricole.

In sostanza, il lavoro del Tavolo nazionale é un impegno importante per garantire un sereno avvio della prossima stagione venatoria e Coldiretti è fortemente impegnata affinché si giunga, nell’interesse di tutti, ad un accordo tra le parti.

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