Crisi e credito, occorre rafforzare i fondi di garanzia
Rafforzare i fondi di garanzia che consentono ai confidi di rilasciare garanzie fidejussorie a favore delle imprese associate e quindi l’accesso al credito. E’ quanto ha chiesto la Coldiretti all’incontro convocato dal Governo a Palazzo Chigi con l’Abi e le organizzazioni imprenditoriali. Per aiutare le imprese agricole ad affrontare la crisi, la Coldiretti ha proposto l’incentivazione di protocolli bancari per il consolidamento delle passività onerose e il riposizionamento del debito dal breve al medio – lungo periodo e l’implementazione dei fondi di garanzia diretta gestiti da Ismea attraverso SGFA. La crisi del sistema finanziario sta facendo sentire i suoi effetti anche in agricoltura, con la necessità di prestare una particolare attenzione alle dinamiche dei finanziamenti. Gli Istituti di Credito soffrono della carenza di liquidità e, laddove ricorrono all’acquisto di risorse sui mercati, sopportano costi di provvista che spesso rasentano l’insostenibilità, pagando il denaro anche uno 0,8% in più oltre l’Euribor, per poi reimpiegarlo con spread pesanti e non sopportabili per buona parte delle imprese. Le esposizioni a breve termine stanno crescendo più velocemente del medio-lungo e nel contempo salgono anche le sofferenze, ormai a quota 7.2% circa. Troppo elevate rispetto alle tendenze degli ultimi 10 anni. Resta alta l’esigenza di intervenire sugli assetti gestionali e incidere sul sistema bancario per fare fronte a una emergenza liquidità che pone a dura prove le imprese agricole. I due aspetti comportamentali del Sistema Bancario che meritano osservazione e riflessione per valutare i livelli di un rischio di prociclicità (il timore che i sistemi fondati sui sistemi di rating interni delle banche possano finire per aggravare le fasi recessive) sono sostanzialmente due: In questo assetto contingentato il Sistema Bancario ha fatto tesoro di queste dinamiche e le soluzioni più razionali adottate congiuntamente dagli Istituti di Credito e dai Confidi per la gestione prudenziale degli affidamenti agrari a breve termine già oggi sono orientate a: 1. concedere l’affidamento solo come anticipazione di una sottostante ragione di credito (commerciale, contributivo e fiscale); In agricoltura circa 6 miliardi di euro, necessiterebbero di una urgente operazione di rivisitazione delle scadenze verso il medio-lungo termine. Sul piano fattivo e strategico, ad esempio, CreditAgri e un pool di Banche partner hanno definito due linee di intervento finalizzate alla ristrutturazione finanziaria e già a decorrere dalla seconda parte del mese di novembre interverranno operativamente attraverso le strutture regionali (Confidi e CreditAgri territoriali) per analizzare e valutare la eventuale rivisitazione delle singole posizioni. Altro aspetto urgente è rappresentato dalla necessità di implementare e consolidare il funzionamento dei fondi gestiti dalla Sgfa-Ismea che, unitamente ai Confidi, potrebbe co-garantire interventi di consolidamento a lungo termine e ridare “ossigeno finanziario” al tessuto imprenditoriale. |
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