il Punto Coldiretti

Da Mipaaf e Anci nuovo impulso per la vendita diretta dei prodotti agricoli

Il Ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) e l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) hanno preso ufficialmente posizione su un tema ampiamente dibattuto negli ultimi mesi e cioè quello relativo alla possibilità di effettuare la vendita diretta su superfici private, dovunque ubicate, delle quali l’impresa agricola abbia la disponibilità.

E’ noto, infatti, che recentemente si sono verificati taluni episodi che hanno creato non pochi ostacoli alle aziende che hanno visto limitata la possibilità di vendere i propri prodotti esclusivamente all’interno del “centro aziendale” o, in alternativa, in forma itinerante, in locali aperti al pubblico o su aree pubbliche preventivamente concesse.  Sembrava venuta meno la possibilità di utilizzare per la vendita superfici private “esterne” all’azienda. 

Tali limitazioni si sono concretizzate in più interventi da parte di Amministrazioni locali le quali hanno fatto proprie le indicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) che, nel fornire chiarimenti sull’esercizio della vendita diretta, aveva interpretato la relativa disciplina in modo del tutto restrittivo.

In particolare il Mise, con più risoluzioni, aveva avvalorato un’interpretazione dell’articolo 4 del decreto legislativo n. 228 del 2001 secondo la quale si doveva considerare vietata la vendita diretta su aree private “esterne all’azienda” anche qualora si fosse trattato di aree nella disponibilità dell’imprenditore agricolo.

Le risposte del Mipaaf (nota prot. n. 2855 del 2015) e dell’Anci (circolare prot. n. 129 del 2015), molto attese e altrettanto opportune, superano le incertezze ed i dubbi che ultimamente hanno scoraggiato l’attività  di commercializzazione da parte delle imprese agricole, in particolare nell’ambito dei mercati degli agricoltori (es. i Mercati di Campagna Amica).  

Si è così finalmente chiarito che la vendita diretta è attività agricola per connessione e, quindi, chi deve pronunciarsi in materia è il Ministero delle Politiche Agricole il quale ha precisato, come ribadito anche da Anci, che  la normativa attualmente in vigore “non pone alcun limite all’esercizio della vendita diretta nel territorio della Repubblica su superfici private all’aperto ovunque esse siano ubicate purché delle stesse l’imprenditore agricolo abbia la legittima disponibilità e ferma restando, naturalmente, l’osservanza delle vigenti norme in materia igienico-sanitaria come espressamente previsto dal comma 1, del citato articolo 4”. La principale attività agricola per connessione, quindi, riprende vigore e si svincola da costrizioni che avrebbero potuto pregiudicare la naturale vocazione multifunzionale dell’impresa agricola.   
           

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