il Punto Coldiretti

Un manifesto per il riconoscimento dell’agricoltura eroica

Un manifesto per il riconoscimento dell’agricoltura eroica e della sua importanza nel rilancio delle zone interne marginali e dei paesi abbandonati. L’iniziativa è stata presentata dalla Coldiretti a Procida, in Campania, con la partecipazione del presidente Ettore Prandini.

Gli agricoltori eroici sono quegli imprenditori agricoli che coltivano e producono in zone interne e spesso disagiate, su terreni con forti pendenze e quasi totale assenza di meccanizzazione, mantenendo nonostante mille difficoltà un presidio ambientale e sociale di inestimabile valore e assicurando la sopravvivenza di produzioni agroalimentari e di specie animali a rischio di estinzione.

E’ il caso dei limoni di pane di Procida o della lenticchia di Ustica, coltivata là dove i trattori non possono arrivare, tanto che tutte le operazioni vengono fatte a dorso di mulo, del pomodoro siccagno, che si pianta nei terreni aridi dell’entroterra siciliano, del “vino dei ghiacciai” prodotto dai vitigni più alti d’Europa in provincia di Aosta. Veri e propri “fortini” della biodiversità che non a caso rientrano tra i Sigilli di Campagna Amica, i prodotti salvati dall’estinzione, ma devono però fare i conti tutti i giorni con gravissimi problemi logistici ma anche con la mancanza di misure e incentivi, il più delle volte impossibili da ottenere a causa delle forzatamente ridotte dimensioni aziendali.

Da qui l’iniziativa per definire lo status di agricoltori eroici con riferimento a quanti si impegnano nella conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario locali soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica. Ma serve anche una maggiore semplificazione sulla produzione, trasformazione e vendita dei prodotti. Vanno previste poi politiche agricole differenziate, per mettere le aziende agricole eroiche in grado di generare occupazione e valore aggiunto sul piano economico-sociale, culturale, dell’ambiente e della salute.

“L’obiettivo è porre le basi per un riconoscimento di straordinarietà ed unicità all’agricoltura eroica e agli agricoltori eroici, non solo custodi della biodiversità e argine al dissesto idrogeologico, ma tutori di un bene comune universale, che va oltre l’estensione dei terreni e oltre il valore economico dei prodotti” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’agricoltore eroico è quindi custode di terra, di cibi unici al mondo e di tradizioni, ma è soprattutto il manutentore di un bene immateriale di cui beneficiano tutti: la bellezza”.

Con il rilancio dei piccoli paesi abbandonati previsto nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ci sono le condizioni perché l’agricoltura eroica prenda parte attiva alla programmazione dell’Italia del post Covid, salvando anche l’immenso patrimonio edilizio rurale italiano composto da 2 milioni di edifici rurali fra malghe, cascine, fattorie, masserie e stalle a rischio degrado soprattutto nelle zone marginali, per il quale vanno introdotte procedure semplificate. Una occasione anche per alleggerire la pressione demografica sui grandi centri urbani senza un ulteriore consumo di suolo e il rischio di cementificazione in un territorio già fragile.​

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi