il Punto Coldiretti

All’Assemblea Coldiretti un anno di successi

La Coldiretti denuncia, costruisce, si confronta e ottiene i risultati. Così il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha sintetizzato il modus operandi della prima organizzazione agricola europea, in occasione dell’assemblea che si è tenuta il 21 dicembre. Con il presidente e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, hanno partecipato all’incontro i ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, dell’Agricoltura e la Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, in collegamento il ministro degli Esteri, Antonio Tajani e il presidente del Movimento 5Stelle, Giuseppe Conte.

Alcuni provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio, infatti, rappresentano risultati incassati grazie all’azione di pressing della Coldiretti.

Aprendo i lavori Gesmundo ha sottolineato l’accordo soddisfacente sul contratto di lavoro occasionale. Ha poi elogiato il provvedimento che stanzia 285 milioni per l’innovazione, un tema su cui “Coldiretti sta scommettendo. Digitalizzazione e formazione sono processi a cui non possiamo sottrarci”. Ha invitato a ”riaccendere i motori della speranza” e ha ricordato la convergenza di tutti i partiti politici sulle battaglie della Coldiretti, dalla legge di orientamento al Nutriscore al no agli Ogm e ora alla carne sintetica e questo perchè non c’è una sola azione o battaglia che non avesse a riferimento il bene comune”. Il segretario generale ha anche evidenziato la scelta strategica di aver spostato il baricentro dell’attenzione a Bruxelles dove si decide il destino dell’Europa. E ha annunciato l’apertura di una sezione delle politiche comunitarie sulle agromafie.

Prandini ha espresso soddisfazione per il lavoro portato avanti con tutti i ministri che ha consentito all’agricoltura di portare a casa “2 miliardi di stanziamenti per tutte le istanze che abbiamo presentato”.

Il ministro Giorgetti ha illustrato all’assemblea Coldiretti, solo 5 ore dopo l’accordo raggiunto presso la commissione Bilancio alle ore 6,45, alcune misure, dalla mitigazione del costo delle bollette all’obiettivo di creare occasioni di lavoro con la decontribuzione al Fondo per i beni di prima necessità. Giorgetti ha comunque assicurato che l’impegno è di aggiustare il tiro ogni due mesi, perché la situazione è complessa con la brutta bestia dell’inflazione e il rialzo dei tassi di interesse.

Prandini ha evidenziato anche l’importanza di essere riusciti a introdurre con i contratti del lavoro occasionale un meccanismo innovativo che taglia i costi del lavoro alle imprese, semplifica e offre tutte le garanzie ai lavoratori. Il ministro del Lavoro su questo punto ha affermato come sia stata determinante la concertazione e il confronto quotidiano con Prandini per mettere a terra uno strumento che “non accentua la precarietà ma deve soddisfare le necessità delle aziende per una forma di lavoro stagionale, che va valutata e monitorata”.

Ma raggiunto un traguardo la Coldiretti non si ferma. Ora infatti punta a rimodulare le risorse del Pnrr perché i capitoli relativi all’agroalimentare sono quelli in cui ci sono state le maggiori richieste di finanziamento. E non si può rischiare di perdere risorse preziose. La logistica alimentare, per esempio dispone di 800 milioni, ma sono arrivate richieste per 1,5 miliardi. Per i contratti di filiera, a fronte di un budget di 1,3 miliardi, i progetti presentati hanno raggiunto quota 6 miliardi. “Dobbiamo dare le risorse a chi è in grado di spenderle- ha incalzato Prandini – e l’agricoltura è in grado di farlo. E da parte del ministro Fitto è arrivata un’apertura “ individuare i progetti subito cantierabili fa parte del confronto con la Commissione”.

Prandini ha anche acceso i riflettori sul lavoro importante svolto a Bruxelles: ”in tempi non sospetti abbiamo denunciato le multinazionali”. Con il commissario Timmermans Coldiretti ha ingaggiato un vero e proprio braccio di ferro. Contro la direttiva pesticidi, che con una riduzione del 60% avrebbe fatto perdere al nostro Paese il 30% della capacità produttiva. Grazie al confronto diretto con il vice presidente della Commissione Ue il risultato è arrivato: non ci sarà riforma senza l’evidenza dei dati scientifici. Stesso copione per quanto riguarda le emissione. La Coldiretti ha detto subito no all’equiparazione di una stalla con 150 capi a un’industria metallurgica. La direttiva è stata bloccata. “Siamo stati l’unica organizzazione- ha detto ancora Prandini – che ha scritto al ministro Lollobrigida per chiedere il mantenimento del vino delle Ig non escludendolo dalla riforma del regolamento sulle indicazioni geografiche”. Uscire dalle Ig significherebbe escludere il vino da Ocm e promozione. E poi il cibo sintetico su cui “noi non cambiamo posizione e abbiamo una sola faccia”. Prandini ha assicurato che la “guerra continua costante e giornaliera” perché l’obiettivo è che l’Italia adotti una normativa che renda l’Italia protagonista della scena mondiale senza paura di confronti con soggetti economici.

E in diretta il ministro Lollobrigida ha garantito alla Coldiretti che i cibi sintetici non entreranno grazie anche all’impegno della Coldiretti che ha già raccolto migliaia di firme.

 

 

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