il Punto Coldiretti

Coldiretti e Campagna Amica portano a Roma l’assemblea mondiale dei mercati contadini

Ancora una volta una intuizione che ha fatto scuola. I farmer markets realizzati da Campagna Amica e Coldiretti, in attuazione della legge di Orientamento, sono diventati non solo uno strumento strategico per sostenere il consumo di prodotti agricoli di qualità, sostenibili ed espressione dei territori, e valorizzare reddito degli agricoltori, ma anche il motore di una coalizione mondiale di farmer markets. In occasione della prima assemblea della coalizione, costituita due anni fa e alla quale oggi aderiscono 70 associazioni di 50 Paesi di tutto il mondo, che si è tenuta il 22 maggio a Palazzo Rospigliosi, è stato sottolineato il ruolo crescente e sempre più rilevante sul piano economico e sociale del network. Con il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, il segretario generale, Vincenzo Gesmundo, il direttore della Fondazione Campagna Amica, Carmelo Troccoli, sono intervenuti nel convegno di apertura, il presidente della coalizione, Richard McCarthy, il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, il ministro dell’Approvvigionamento e del commercio interno dell’Egitto, Ali Al-Moselhi, il ministro dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale della Repubblica di Albania, Frida Krifca, il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida e (in collegamento) il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Al centro dei lavori, nella giornata della Biodiversità, il dramma dell’Emilia Romagna che dopo i pesantissimi danni provocati dall’alluvione (oltre 5mila aziende sott’acqua e la perdita di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati dell’Emilia Romagna e di frutta con 15 milioni di piante da reimpiantare e danni agli allevamenti zootecniche) si trova ad affrontare l’emergenza frane.

Alle popolazioni colpite il primo pensiero del segretario generale della Coldiretti che ha aperto i lavori. Gesmundo ha ricordato gli effetti della crisi climatica, ma ha anche puntato il dito sulla piaga della malnutrizione che colpisce tanti bambini. Ma il cibo non manca e dunque Coldiretti ha ribadito il deciso no agli alimenti da laboratorio. Una opposizione confermate dalla mole di firme raccolte, dai 2500 comuni e da tutte le regioni che affiancano Coldiretti nella guerra alle nuove derive alimentari. Gesmundo ha ricordato il disegno di legge presentato dal Governo auspicando che il provvedimento centri il traguardo in Parlamento. Un impegno finalizzato a tutelare gli agricoltori che – ha spiegato Gesmundo “sono produttori di cibo”, ma anche i consumatori.

I mercati dei contadini hanno la finalità di dare forza ai produttori locali e perseguono tre priorità: rappresentare la punta avanzata della nuova sovranità alimentare, promuovere l’agricoltura sostenibile e rafforzare il rapporto con i cittadini. Con la coalizione si creano le premesse per una piattaforma mondiale del cibo giusto e sostenibile che si basa su una solida democrazia economica. Un sistema che premia tutti.

Il presidente Prandini ha sottolineato la visione strategica di Coldiretti che ha continuato a puntare a ridurre la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti alimentari quando sembrava che l’accesso al cibo in Italia e in Europa fosse scontato, ma la pandemia e la guerra hanno fatto comprendere che non è più così né nel nostro Paese, né nel resto del mondo. Il successo dei farmers market – ha spiegato Prandini – è frutto della legge italiana che premia la multifunzionalità dell’agricoltura e che Coldiretti ha fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale. Ed ha aggiunto: “siamo di fronte a una svolta epocale con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona”.

Per Prandini dunque il cibo non è solo una questione economica, ma anche sociale. I mercati degli agricoltori rappresentano un momento di valore, cultura, identità un progetto che guarda alle future generazioni per evitare l’abbandono delle aree rurali. Ma sono anche uno strumento per attivare meccanismi che portino ad alleanze strategiche. La rete di Campagna Amica – ha evidenziato- è un modello da esportare nel mondo. Le alleanze sono un altro tema caro alla Coldiretti, perché valorizzano tutti i soggetti che vi aderiscono, come le iniziative portate avanti, in particolare, con l’Egitto e l’Albania.

Il ministro Lollobrigida ha definito “eccezionale il lavoro dei farmer markets” anche per quanto riguarda la biodiversità e la sostenibilità economica senza dimenticare però i risultati economici. E poi il riferimento all’Emilia Romagna con il riconoscimento della funzione determinante di allevatori, agricoltori e pescatori per la manutenzione dei territori, “dove mancano il dissesto è più grave”. E dunque l’invito a cambiare il modello. Non più quello che ha visto l’Unione europea assegnare soldi per non produrre. Lollobrigida ha contestato le direttive Ue come quella sui fitofarmaci che non prevede però alternative e dunque porterà a un taglio della produzione obbligando la Ue ad acquistare da Paesi terzi allungando così la filiera. Il Masaf punta alla sicurezza alimentare, e al riequilibrio delle filiere con l’obiettivo di dare maggiore valore alle produzioni. Apprezzamento al modello italiano dei mercati contadini è stato espresso anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani perché – ha detto – “ ha il merito di valorizzare un’ idea di agribusiness che rafforza i legami tra consumatori e produttori, tra aree urbane e rurali”.

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