il Punto Coldiretti

Coldiretti pronta alla battaglia per l’origine in etichetta degli spumanti

Lo stoccaggio privato del vino è vicino alla fase operativa dopo la firma del decreto Mipaaf che stanzia per la misura 9,5 milioni di euro che provengono dalle economie realizzate con l’intervento della riduzione delle rese che ha impegnato meno dei 100 milioni assegnati. Lo stoccaggio durerà sei mesi e prevede il pagamento di 4 centesimi per ettolitro/giorno per i vini Igp e 6 centesimi per quelli Doc. I limiti fissati per stabilimento sono tra un mimino di 100 ettolitri e un massimo di 4mila. Non ci sarà un click day, ma 5 giorni di tempo per presentare la domanda dall’apertura del via libera che avverrà con la pubblicazione della circolare. La misura è stata illustrata in occasione dell’incontro della Consulta del vino della Coldiretti che ha acceso i riflettori sui temi di attualità del settore dalle misure dei 3 DL Ristori, del decreto Ristorazione e della nuova legge di Bilancio che ha avviato l’iter parlamentare fino alle aziono finalizzate a rafforzate la presenza del vino italiano sui mercati esteri tradizionali, ma anche e soprattutto nuovi.

Ma una assoluta priorità per la Coldiretti va data all’etichettatura. Intanto si punta nella modifica del decreto nazionale sull’etichettatura dossier aperto al Ministero delle Politiche Agricole finalizzato a spuntare una maggiore tutela per i vitigni autoctoni il cui nome è legato ad una denominazioni di origine. Ma un aspetto su cui la Coldiretti è pronta a dare battaglia è quello dell’origine degli spumanti varietali, prodotto particolarmente sensibile soprattutto alla vigilia delle Festività natalizie. Oggi infatti può fregiarsi dell’etichetta made in Italy anche lo spumante in cui la seconda fermentazione o spumantizzazione avviene in Italia ma utilizzando vini straniero. Anche dunque per lo spumante si punta a un’indicazione chiara e trasparente dell’origine in etichetta. Che come per i vini fermi dovrà indicare il paese di raccolta delle uve se diverso da quello di spumantizzazione.

Un aspetto positivo sul piano finanziario è che con la sforbiciata della nuova Pac, la cui dotazione definitiva però è ancora tutta da definire perché legata al Bilancio Ue, per il vino i tagli sembrano limitati, dai 337 milioni delle precedenti programmazioni a 320 milioni.

Per quanto riguarda il capitolo della promozione la Coldiretti spinge perché la misura inserita nel PNS vino e finanziata con i fondi Ue apra alla possibilità di finanziare attività di promozione sul mercato interno anche per incentivare l’enoturismo. Altro impegno è per prolungare le autorizzazioni oltre il 2030.

E infine sempre in tema di etichettatura, questa volta legata alla disciplina prevista dalla Pac per quanto riguarda le calorie basterà in etichetta una indicazione generica legata alla categoria dei prodotti, mentre sul fronte degli ingredienti l’azienda dovrà fornire indicazioni fuori etichetta in un sito generico o in quello proprio. Ma questo tema slitta all’entrata in vigore della nuova Pac e dunque non prima del 2023.

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