il Punto Coldiretti

Dopo il record 2019 il florovivaismo soffre di Covid: -8,4% export

Nel 2019 c’era stato il record per le esportazioni florovivaistiche del nostro paese, con ben 904 milioni di euro di piante, fiori e fronde, a fronte di 526 milioni di euro di importazioni, con un saldo positivo pari a 378 milioni di euro, in crescita rispetto al 2018 (+3%).

Nel corso degli anni il florovivaismo italiano ha saputo e dovuto reinventarsi a causa delle crisi determinate dalla globalizzazione degli scambi, perdendo terreno sui fiori recisi, a causa della concorrenza spesso sleale di produzioni, poco etiche e che non rispettano le stringenti normative ambientali nazionali, inventandosi nuovi percorsi nelle piante in vaso, da esterni, nelle fronde, etc., riemergendo come paese protagonista nello scenario delle produzioni florovivaistiche, nonostante le difficoltà provocate al settore dalla chiusura di molte destinazioni per pretestuose motivazioni fitosanitarie legate alla Xylella.

L’emergenza Coronavirus ha messo ora in crisi uno dei settori più belli e amati del Made in Italy, come risulta anche dai dati del commercio estero tra gennaio e settembre del 2020, gli ultimi disponibili. Nel dettaglio, le esportazioni, pari a 674 milioni di euro, hanno fatto segnare un -8,4%, le importazioni, 321 milioni di euro, un -12,3%, per un saldo pari a 352 milioni di euro, in calo del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2019.

E’ ora necessario rilanciare il commercio verso l’estero e lavorare per rimuovere le barriere fitosanitarie di alcuni paesi che bloccano le nostre esportazioni.

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