Filiere, Pac, distintività: ecco l’agenda programmatica della Coldiretti
Filiere, distintività, Pac, servizi, difesa dei marchi italiani, internazionalizzazione, etichettatura e blockchain, sostenibilità, educazione alimentare, fauna selvatica, semplificazioni. La forza della distintività “Inizia sicuramente una stagione in continuità con quello che abbiamo rappresentato negli anni scorsi, ma una stagione con nuove sfide che noi dobbiamo intraprendere” ha esordito Prandini. Nell’agroalimentare aumentano i consumi e aumenta il valore economico ma crescono anche i processi di concentrazione. In una tale situazione, “il valore della distintività è il nostro punto di forza. Noi vinciamo nel momento in cui siamo distintivi, noi vinciamo nel momento in cui rappresentiamo una storia e una qualità di prodotto diverse rispetto a quelle che possono fare altri. E’ per questo che la conquista dell’etichettatura è una grande vittoria”. Blockchain e internazionalizzazione Nei prossimi anni, l’obiettivo è di portare a ricaduta ciò che questo straordinario strumento normativo consente, senza escludere le nuove frontiere dell’innovazione tecnologica, nella fattispecie della blockchain, una nuova piattaforma digitale. Sindacato imprenditoriale di filiera Dal punto di vista del mercato si conferma il nuovo ruolo di Coldiretti come sindacato imprenditoriale di filiera, con la nuova stagione dei contratti di filiera. “Un altro tema che è fondamentale – ha continua il presidente di Coldiretti – è il rapporto con la nostra base associativa, a partire dai servizi”. Il nodo infrastrutture Per le infrastrutture occorre superare i ritardi tra il Nord e il Sud del Paese a partire dagli snodi ferroviari, essenziali nella circolazione delle merci, specie quelle deperibili come l’ortofrutta, ma anche intervenire sull’assetto del territorio per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici, creando tanti piccoli e medi invasi di carattere naturale “dove l’acqua che andremo a recuperare nel periodo autunnale e invernale la utilizziamo per l’irrigazione anche dei terreni, oltre che per la produzione energetica”. La nuova Pac Sulla Pac Prandini ha detto che “non si può essere contenti della diminuzione costante delle risorse. Quando in Europa è stata pensata la Politica agricola comune, era la prima voce in termini di bilancio di cui impegnava circa l’80 per cento. Perché mi dovrei accontentare che oggi siamo appena sopra il 30 per cento del bilancio comunitario? Noi dobbiamo tener presente il fatto che l’agricoltura è l’unico settore produttivo rispetto ad altri che non può avere finanziamenti di carattere nazionale. Tutti gli altri sì, noi no. Penso però allo stesso tempo, per essere credibili, dobbiamo denunciare quando le Regioni non funzionano nella gestione dei Psr, i Piani di sviluppo rurale. Non possiamo andare in Europa a chiedere più risorse e su tutte le programmazioni e i piani di sviluppo rurale noi restituiamo soldi alla Ue perché non siamo stati in grado di usarli”. Fauna selvatica e burocrazia Ulteriore tema caldo nell’agenda Coldiretti è quello della fauna selvatica. “La presenza dei cinghiali sui territori – ha denunciato Prandini – crea meccanismi per i quali le stesse aziende agricole cambiano quelli che sono i loro sistemi produttivi, perché sono stufe di seminare e non raccogliere”. Resta aperto anche il problema della semplificazione e dell’eccessiva pressione burocratica. |
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