Forum Coldiretti a Cernobbio, ecco i big della politica e dell’economia
Numerosi i “big” che hanno animato la due giorni del Forum Coldiretti di Cernobbio, l’appuntamento annuale per l’agroalimentare che riunisce i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, finanziarie e politiche nazionali ed estere. I lavori hanno visto sessioni di approfondimento sui temi correlati all’ambiente, alla sicurezza alimentare e all’economia con spazi di approfondimento e la presentazione di indagini, ricerche ed esposizioni mirate. Ecco un breve sunto (in revisione, ndr) degli interventi al Forum. Ettore Prandini, presidente della Coldiretti Il presidente della Coldiretti ha sottolineato come il progetto Africa sia stato dalla sua nomina, un anno fa, tra i punti chiave del programma Coldiretti. Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti Il modello di riforma agraria italiano che ha consentito la più importante redistribuzione della ricchezza gettando le basi per la creazione di una classe di imprenditori agricoli che oggi guidano un’agricoltura d’avanguarda è pronto a sbarcare in Africa. E’ questo il senso dell’accordo firmato a Cernobbio da Coldiretti, Eni, Bonifiche Ferraresi e Consorzi agrari e presentato dal segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo. Giuseppe Conte, presidente del Consiglio Etichetta e progetto Africa al centro dell’intervento del premier Giuseppe Conte al quale è stato consegnato l’assegno di 1.100.000 firme contro il cibo falso raccolte dalla Coldiretti che Conte si è impegnato a “spendere nella Ue”. Conte ha poi assicurato l’impegno politico, inteso nel senso più nobile della politica, al progetto per l’Africa. Ha evidenziato come agricoltura e alimentazione siano punte di eccellenza del trend di crescita e il nuovo progetto si colloca all’interno di questi due grani macro temi. Teresa Bellanova, ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali ”Non possiamo aumentare le tasse agli agricoltori. In accordo col ministro dell’Economia Gualtieri ribadisco che è escluso un taglio delle agevolazioni per il gasolio agricolo. E stiamo lavorando per la conferma dell’azzeramento dell’Irpef per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Una misura che da sola vale circa 180 milioni di euro. Per me e’ indispensabile”. Lo ha detto il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova, intervenendo al Forum internazionale dell`agricoltura in corso a Cernobbio. “Facciamo in fretta e creiamo un fondo di prevenzione e compensazione ancora prima che i danni ci siano. Avremo risparmiato tempo, se poi si dovesse rendere necessario l’intervento. O vogliamo aspettare ancora una volta che le aziende chiudano o che vengano svendute? C’e qualcuno che vuole venire a comprare i marchi italiani? C’e qualcuno che vuole venire a vendere il Parmesan in Italia? Non lo permetteremo mai! Le nostre denominazioni sono un valore identitario, e il falso cibo ruba 100 miliardi di euro ai territori con un furto di identita intollerabile”. “Non può essere l`agricoltura a pagare i dazi. Ne parleremo lunedì al Consiglio d`Europa perché su questo ci deve essere un impegno di tutta l`Unione Europea”. “Ho chiamato il ministero degli Esteri per attivare le ambasciate, perché noi dobbiamo fare campagna di sensibilizzazione”. David Sassoli, presidente del Parlamento europeo Davide Casaleggio presidente Casaleggio Associati Anche per l’agricoltura il futuro passa dalla quarta rivoluzione industriale. Ne è convinto Davide Casaleggio, presidente della Casaleggio associati. Si parte dalla connessione che oggi coinvolge la metà della popolazione mondiale. L’e commerce continua a crescere come confermano i 233 miliardi di Amazon che registra ogni anno un balzo del 30 per cento. Anche se ha rilevato il ritardo dell’Italia che si ferma a41 miliardi. Ha citato o una serie di casi di aziende che hanno vinto sul mercato grazie alla scelta coraggiosa di cambiare il modello di business. Un esempio significativo è quello della Domino Pizza che nel 2008 era vicina al fallimento con un valore in borsa di 4 dollari. Con il salto tecnologico e avanzate modalità di spedizione oggi il valore di 4 dollari è schizzato a 254 dollari. Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Regione Lombardia Rolfi ha ricordato come la Regione Lombardia detenga il primato in termini di produzione agricola e come abbia messo al centro della propria programmazione il tema dell’agricoltura “Da questo Forum– ha detto – usciranno linee di indirizzo e argomenti importanti, dalle sfide che si prospettano dal punto di vista commerciale al tema della programmazione comunitaria fino al tema del ruolo strategico delle regioni, anche se in un contesto cambiato. Il piano strategico nazionale diventa molto importante per mantenere un confronto con il territorio che ci consenta di adeguare le politiche rispetto alle diverse esigenze delle filiere agricole”. Giulio Tremonti – Presidente Aspen Istitute Italia Giulio Tremonti ha ripercorso le tappe della costituzione dell’Unione europea da Roma a Maastricht con un aumento crescente e smodato della legislazione e questo eccesso di regole ha avuto effetti drammatici anche sull’economia italiana . ha inoltre sottolineato come gli anni dopo la caduta del muro siano stati dominati dall’ideologia globalista della nuova sinistra: la crisi ha marcato la fine di questa utopia, portando effetti non soltanto economici ma anche sociali e politici. Massimo D’Alema presidente della Fondazione Italianieuropei “Occorre eliminare le troppe regole, sfoltire la burocrazia per ritornare a fare quella politica di qualità che potrà garantire all’Europa lo sviluppo e l’equità sociale smarrita”. Così si è espresso l’ex premier ed ex Ministro degli Esteri Massimo D’Alema, presidente della Fondazione Italianieuropei.Confrontandosi con l’economista ed ex Ministro delle Finanze Giulio Tremonti sul destino degli stati nazionali a livello europeo, D’Alema, ha posto l’accento sulla crisi di leadership democratica che sta vivendo l’Europa. Colpa di una classe politica impreparata, “basti guardare – ha detto D’Alema – come Erdogan e la Russia si stiano spartendo la Siria, con gravi conseguenze umanitarie e nel totale immobilismo delle grandi potenze democratiche europee”. Concorda con Tremonti l’ex Presidente del Consiglio sulla distanza ormai chilometrica tra la vita delle persone comuni e la vita politica di Bruxelles, “sintomo di una democrazia che non garantisce più inclusività sociale e di un’Europa che soffre per via della sua bulimia normativa e per quelle regole fondamentali che non ha saputo imporre: inutile, infatti, ha sentenziato “Lo spirito europeista degli ultimi 20 anni, sia per responsabilità nostre, che per quelle di una Germania troppo accentratrice, è venuto meno. Ora serve una nuova classe politica, coraggiosamente europeista e riformatrice”. Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia “Bisogna far sentire la nostra vicinanza al mondo dell’agricoltura e dei coltivatori diretti”. Fontana commentando l’indagine Coldiretti/Ixè su “La svolta green degli italiani”: ha detto “”i dati presentati (come l’aumento dei consumi di prodotti bio e la sharing economy) sono sicuramente molto positivi in linea anche con il nostro programma di amministrazione”. Gian Carlo Caselli, Osservatorio Agromafie Caporalato e flussi migratori sono stati i due temi centrali dell’intervento di Gian Carlo Caselli, Presidente del Comitato scientifico Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”. Caselli ha ricordato l’intensa attività anche formativa (Corsi organizzati con il Csm e la Scuola superiore della Magistratura per formare magistrati e rappresentanti delle Forze dell’Ordine)e il contributo offerto con il progetto di riforma dei reati agroalimentari tenendo conto che l’attuale normativa lascia passare irregolarità mastodontiche che possono danneggiare la salute dei consumatori. Per quanto riguarda i due temi specifici relativi al caporalato e ai flussi migratori, Caselli ha espresso critiche ai decreti sicurezza che – ha detto – danno solo una risposta simbolica con intenti propagandistici, senza un’attenzione alla protezione e integrazione. Sulla stretta sui permessi di soggiorno ha affermato che sbattendo le persone in strada si producono effetti perversi: secondo i dati dell’Istituto Ispi nel 2020 gli invisibili saranno 600mila con un aumento del 21,2%. La clandestinità obbligata produrrà lavoro nero e caporalato. Sulla legge di contrasto al caporalato – ha ribadito Caselli – non vanno fatti passi indietro: sono positivi i risultati sul piano repressivo, ma vanno attuate le norne relative alla prevenzione. In particolare ha rilevato che la rete del lavoro agricolo di qualità è poco realizzata. Manca la regolamentazione dei trasporti e resta irrisolo il problema degli alloggi. Ha anche annunciato tavoli di lavoro con i ministri delle Politiche agricole e del Lavoro. Quanti ai flussi migratori Coldiretti, Anci, Istat in collegamento con i ministeri stanno portando avanti un progetto ambizioso: favorire la domanda e l’offerta di lavoro stagionale, poiché le quote non funzionano. Francesco Greco, Procuratore Capo della Repubblica a Milano Francesco Greco, procuratore capo della Repubblica a Milano ha sottolineato come da tempo, sui reati agroalimentari, sia depositato in Parlamento il progetto di legge Caselli, che è stato più volte analizzato senza approdare a nulla, anche se credo che presto si aprirà un tavolo con il ministro della Giustizia Bonafede per analizzare e puntualizzare nuovamente la proposta. Gherardo Colombo, Presidente UeCoop “Camminare con il passo giusto per arrivare a mettere al centro della attività di UeCoop, insieme ad altro, anche la formazione, la cultura, il fare in modo che le regole vengano rispettate perché si condividono e non perché si ha paura delle sanzioni” Lo ha detto Gherardo Colombo, presidente di UeCoop., Giuseppe De Rita, Presidente Fondazione Censis “Passa dall’accordo di filiera, inteso come punto di riferimento intermedio e ‘di prossimità’, l’exit strategy da questo ultimo ventennio caratterizzato dalla disintermediazione, da un progressivo impoverimento di cultura sindacale e partitica”. Ne è certo il Presidente della Fondazione Censis, Giuseppe De Rita, che ha detto “Oggi, anche grazie a Coldiretti e al suo essere essere ‘sindacato imprenditoriale’ il potere politico non se ne sta più orgogliosamente seduto su se stesso, ma si torna a mediare, a trattare i dazi americani, le regole comuni, le normative europee”. Si torna indietro, facendo un balzo a ritroso ventennale, consapevoli che – ha proseguito , “la democrazia e il suo atto più nobile, ossia il voto, non può essere gestito da una piattaforma online, altrimenti è la macchina a governare e la macchina non media”. Secondo De Rita “Coldiretti ha saputo ben interpretare questo bisogno di mediazione sociale e lo ha fatto “valorizzando il cibo e la filiera agroalimentare per creare cultura di prossimità”. Marco Hannappel Ad di Philip Morris Mille coltivatori affiliati, duemila dipendenti tra le sedi di Bologna e Roma, 500 milioni di investimento. Sono i numeri che sintetizzano l’ingresso di Philip Morris in Filiera Italia, il progetto avviato da Coldiretti e mondo dell’agroindustria per dare a tutti gli attori del Made in Italy agroalimentare le giuste prospettive di futuro. A presentarli l’Amministratore Delegato di Philip Morris Italia Marco Hannappel: “Abbiamo aderito a Filiera Italia perché crediamo fortemente in questa visione, in una catena di valore che sostiene, unisce e porta avanti il Paese”. Un paese che è il primo produttore di tabacco in UE e che ora – ha detto l’Ad – può contare su di una innovativa filiera tabacchicola integrata, dal seme al consumatore, e a qualità controllata”. Affascinante, quanto rivoluzionario, il primo progetto che Philip Morris svilupperà proprio in Italia per poi andare alla conquista del globo: “Puntiamo ad un futuro senza fumo e per centrare l’obiettivo – ha svelato Hannappel presentando il tabacco che si scalda e non brucia – stiamo modificando integralmente la nostra produzione all’insegna della sostenibilità ambientale e della salute”. Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia che con una nutrita presenza di industrie alimentari illuminate fattura oltre 50 miliardi e occupa 200mila addetti ha ricordato i punti di forza della Associazione che sembrava un’utopia ed è diventata una realtà economica di primo piano. In primo luogo la distintività, un valore riconosciuto anche dall’Ice che con 200 buyer è intervenuta al Villaggio Coldiretti perché sa che dietro il brand Filiera Italia c’è un’agricoltura legata a un territorio. Un cambio epocale è stato anche il protocollo siglato da Filiera Italia con Ice e Anuga in base al quale non saranno ammessi espositori di italian sounding con un beneficio quantificato in 100 milioni di euro. Roberto Ridolfi, Direttore generale aggiunto FAO A Roma, l’Italia ospita tre agenzie dell’Onu che si occupano dello stesso tema: oltre alla Fao anche Ifad, che segue lo sviluppo degli investimenti agricoli, e il Pam, Programma Alimentare Mondiale. E’ l’unica città al mondo- ha spiegato Roberto Ridolfi, direttore generale aggiunto della Fao, in cui accade una cosa del genere e proprio su un tema, quello dell’alimentazione, che è importante per la nostra cultura e la nostra identità di italiani. Sarebbe interessante sapere cosa l’Italia vuol fare per valorizzare una tale presenza; la mia impressione è che da fare ci sia molto. Francesco Pugliese – Amministratore Delegato Conad Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad ha evidenziato La condivisione con la Coldiretti del valore della qualità e della distintività delle produzioni alimentari: qui mi sento a casa, visti i termini in cui Coldiretti porta avanti i temi della tutela e della difesa dei prodotti agroalimentari. Sono 15 anni che sono in Conad, e ricordo che circa 14 anni fa fummo tra i primi a fare un capitolato con i nostri fornitori per prevedere che, oltre a che venissero rispettati tutti i parametri sulla qualità del prodotto, non venisse utilizzata manodopera in nero. Fabrizio Palermo , amministratore delegato Cdp “La nostra istituzione si avvicina a compiere 170 anni e ha molto in comune con l’agricoltura, Coldiretti e Filiera Italia, alla quale aderiremo come stabilito nell’accordo che abbiamo sottoscritto”. Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria Sono qui anche come segno di attenzione verso coloro che fanno agricoltura nella mia Regione, perché chi la conosce sa quanto sia complesso rubare ogni fazzoletto di terra e coltivarlo per arrivare a un prodotto che definisco eroico senza enfasi. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Federico Vecchioni, Amministratore Delegato Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di Bonifiche Ferraresi, ha sottolineato come il progetto “Africa” faccia parte del loro piano industriale. Dopo aver sottolineato l’importanza di avere come partner ENI, ha annunciato che dal 21 ottobre arriveranno in Ghana con un progetto ben preciso. “Non saremo presenti come consulenti – ha detto – ma come alleati, per questo porteremo progetti concreti, mettendo in campo la nostra capacità di organizzarci e il nostro patrimonio di conoscenze agricole e di tecnologia”. Claudio Descalzi, Amministratore Delegato Eni “Insieme a Coldiretti, Bonifiche Ferraresi e Consorzi Agrari d’Italia andiamo a creare la prima Filiera italiana integrata in grado di generare sviluppo economico e sociale in Africa”. Lo ha dichiarato Claudio Descalzi, amministratore delegato Eni, firmando l’accordo di cooperazione ‘Progetto Africa’. Eni è prima società nel continente africano (è presente in 15 Paesi) per valore degli investimenti: “Quando siamo partiti, 15 anni fa – ha detto – eravamo i più piccoli, ma abbiamo avuto l’intuizione giusta, abbiamo diversificato l’attività andando oltre il campo energetico, investendo nello sviluppo sostenibile e agricolo”. E c’è proprio l’agricoltura al centro del nuovo accordo: “Partiamo dal Ghana, dove abbiamo già acquisito importanti appezzamenti e dove per due anni andremo a creare infrastrutture, case e dove daremo un salario per due anni ai giovani che impareranno il lavoro dell’agricoltore”. Il Ghana è solo il prototipo – ha aggiunto Descalzi – “perché il progetto, che prevede anche lo sviluppo di tecnologie per il riutilizzo di acqua e l’accesso all’energia, si rivolge a 7 milioni di persone e si allargherà anche ad Angola, Mozambico e Nigeria. Ma per coprire tutta la popolazione e garantire futuro al miliardo di persone che entro il 2040 saranno presenti sul continente – ha avvertito l’Ad di Eni – serviranno 3 miliardi di investimenti, quindi anche il Stefano Liberti giornalista e filmmaker ù’Nei primi nove mesi del 2019 i fenomeni meteorologici estremi – come tornado, piogge alluvionali e grandinate consistenti – in Italia sono stati 1336, ovvero cinque al giorno. Nello stesso periodo di dieci anni fa erano stati 150, in Italia si registra purtroppo una crescita esponenziale”. Così Stefano Liberti ha presentato i risultati preliminari di una ricerca che ha condotto per Coldiretti sugli impatti del cambiamento climatico in agricoltura. “Gli agricoltori sono i più consapevoli di questa situazione” ha spiegato Liberti che per la sua indagine ha coinvolto direttamente le aziende associate con un questionario che ha ricevuto 3mila risposte in sole 48 ore. Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola Nel richiamare il manifesto presentato a Cernobbio e che lancia la sfida di arrivare a emissioni zero di C02 entro il 2015, Ermete Realacci, presidnete di Symbola, ricorda il sostegno dei primi 50 firmatari, che provengono a vario titolo “dal mondo culturale, economico e politico italiano. Si tratta di un mondo molto esteso e che puntiamo ad allargare sempre di più, anche attraverso una raccolta firme a livello nazionale in un percorso che si concluderà a gennaio con un grande appuntamento nel sacro convento di Assisi”. Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria “Tornare a creare quello spirito di comunità mortificato da anni in cui ha prevalso il senso del conflitto”. Questo l’appello lanciato da Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria che parlando della necessità di una nuova economia a misura d’uomo ha richiamato industria, agricoltura e politica “a lavorare insieme, a trovare punti di convergenza su grandi valori come la sostenibilità sociale, ambientale ed economica”. E ancora: “Un’alleanza tra corpi intermedi, tra chi come Confindustria e Coldiretti fa rappresentanza, è fondamentale per costruire un’alternativa culturale che aiuti la politica italiana ed europea a ridurre ed eliminare i divari tra persone, territori e imprese creando al contempo occasioni di lavoro, crescita e occupazione”. Per Boccia “c’è bisogno di investire in formazione al fine di riattivare l’ascensore sociale, strada fondamentale per riportare la nostra Italia, fondata su di una società inclusiva e aperta, al centro dell’Europa”. Padre Enzo Fortunato direttore Sala Stampa Sacro Convento Assisi “Il centro della crisi del clima e dell’economia è l’uomo”. Così ha parlato Padre Enzo Fortunato, direttore Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. “C’è chi considera l’altro un animale da abbattere, un nemico e questo è il modo di essere contrario a quello francescano. C’è anche chi invece è portato ad avere fiducia nell’altro: è grazie alla rivoluzione umanistica attuata da Francesco d’Assisi nel 1200, la societa circolare, che ci vede uno accanto l’altro. È la coltura partecipativa da impostare – secondo il Padre – anche nelle aziende”. Catia Bastioli – Amministratore delegato Novamont Non possiamo ridurre l’economia circolare al semplice riciclo degli scarti: il rischio sarebbe mettere un grande impegno nel recupero di sostanze che non dovrebbero esserci. Dobbiamo invece guardare – ha sostenuto Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont- a un nuovo modello di sistema per la bioeconomia circolare. Un modello che deve ripartire dai territori, dalle loro peculiarità e dalle filiere integrate. Alessio Foletti, Responsabile Direzione banca d’impresa di Crédit Agricole Italia “Oggi investire in sostenibilità è un fattore di distintività e competitività per le imprese”, ha ricordato Alessio Foletti di Credit Agricole Italia, ribadendo che chi si è mosso per primo in questa direzione ha ottenuto i più importanti vantaggi di mercato. Antonio Samaritani, amministratore delegato Abaco L’importanza della digitalizzazione in un’ottica di economia circolare è stata al centro dell’intervento di Antonio Samaritani, amministratore delegato Abaco. Massimiliano Tellini, Intesa Sanpaolo Innovation center Non basta riciclare . Per puntare a una vera economia circolare bisogna riprogettare i materiali e la funzione d’uso degli oggetti. E’ quanto ha sostenuto da Massimiliano Tellini Head circular economy Project, Intesa Sanpaolo, che ha fatto per esempio riferimento alla plastica. La plastica utilizzata non è compostabile e per questo nel 2050 rischiamo di avere in mare più plastica che pesce. Serve dunque altro. Per quanto riguarda il food occorre, per Tellini ripensare al collegamento con le città per renderlo profittevole ma anche centrale nella riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano. E del territorio. Ha ricordato il supporto dell’Istituto bancario ai modelli di economia circolare con l’impegno a ripensare il modello del business. A questi interventi Intesa Sanpaolo ha riservato un plafond di 5 miliardi nel periodo 218-2021. Yves Madre Presidente Farm Europe La riforma della Pac post 2020 e le risorse disponibili alla luce della Brexit: con l’uscita del Regno Unito per la Pac ci saranno 2,7 miliardi di euro in meno e un deficit commerciale non indifferente. Christiane Lambert – Presidente FNSEA, Francia L’agricoltura oggi è al centro di tante sfide, e la PAC e la base per affrontarle. Per avere un’agricoltura competitiva e sostenibile, però, ci vuole un bilancio all’altezza: oggi si parla di possibili riduzioni alla PAC, ma noi agricoltori abbiamo bisogno dell’1,3% e non dello 0,99% come ha detto la Germania. Lo ha sostenuto Christiane Lambert, presidente Fnsea. |
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