il Punto Coldiretti

I giovani tornano nei campi, crescono in controtendenza le imprese agricole under 35

La terra chiama e i giovani rispondono. La pandemia prima e la guerra in Ucraina ora hanno delineato uno scenario che richiede con urgenza un robusto rilancio dell’attività produttiva agricola. Gli under 35 della Coldiretti, nonostante le difficoltà innescate dal caro bolletta e dall’impennata dei prezzi, sono pronti e lo hanno confermato il 21 aprile scorso, in occasione della giornata dedicata alla consegna degli Oscar green, i premi alle aziende che si sono distinte nel campo dell’innovazione, della creatività e del sociale. All’incontro, con il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e il segretario generale, Vincenzo Gesmundo, hanno partecipato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, il ministro per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone (da remoto), i presidenti dell’Ismea, Angelo Frascarelli, del Crea, Carlo Gaudio, di Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio e una rappresentanza di parlamentari.

I numeri evidenziano come in agricoltura si vada in controtendenza rispetto agli altri settori produttivi. Se infatti negli ultimi cinque anni le imprese giovani, nel complesso, sono calate del 10% nel settore agricolo sono invece aumentate del 2 per cento. Nel 2021, secondo quanto emerge dall’analisi del Centro Sudi Divulga, ogni giorno sono nate 18 aziende agricole. Ed è dunque affidata ai giovani, come ha sottolineato Gesmundo, la sfida del conseguimento della sovranità alimentare. L’andamento positivo, secondo il segretario generale, è anche il risultato delle trame costruite con le istituzioni che – ha aggiunto – non vanno cambiate.

Sui giovani la Coldiretti punta molto. E dalle giovani leve arrivano stimoli e supporti importanti. Nella giornata della celebrazione dell’innovazione in agricoltura – ha dichiarato Veronica Barbati, delegata dei Giovani Coldiretti – le parole d’ordine sono appartenenza, etica, umiltà, tenacia, valore delle proprie radici. Barbati ha anche ricordato la raccolta delle firme contro il fotovoltaico a terra che contribuirà a ridisegnare il paesaggio del futuro che dovrà rafforzare sempre di più il connubio tra agricoltura e turismo.

Un ringraziamento ai giovani Coldiretti per la capacità di coniugare tradizione e innovazione è stato espresso dalla ministra Dadone.

Anche Patuanelli ha evidenziato la rilevanza dell’iniziativa di Coldiretti. Per il ministro “o investiamo sui giovani, o la sovranità non si esercita”. Il percorso è comunque possibile e l’innovazione è fondamentale per attirare i giovani.

“O ci poniamo il tema di coltiverà le nostre terre – ha aggiunto – oppure siamo destinati all’abbandono per mancanza di persone che vadano a coltivare e l’evento di oggi è fondamentale anche per come riusciamo ad attrarre i giovani in agricoltura per come abbiano la capacità di garantire nuove generazioni di agricoltori”.

Il presidente Prandini nelle sue conclusioni ha messo in evidenza il valore economico delle aziende guidate dai giovani superiore del 75% rispetto a quelle tradizionali. Si tratta di risultati ottenuti grazie all’innovazione, all’attenzione al territorio e alla biodiversità. Dobbiamo difendere questi valori in particolare la biodiversità che rappresenta una ricchezza unica. Solo nel vino – ha ricordato – l’Italia mette in campo 608 varietà, un primato che non si deve perdere. I giovani hanno carte in più da giocare per diventare sempre più competitivi, dalla conoscenza dei mercati a quelle alle lingue straniere. E non è una questione di dimensione aziendale, la sfida – ha ribadito Prandini “è fare rete valorizzando così la storia di ciascuno”.

Covid e guerra – ha aggiunto- hanno posto al centro il cibo e il ruolo dell’agricoltura. Non possiamo perdere questa occasione anche per valorizzare le aree interne e recuperare quelle abbandonate. Il presidente della Coldiretti è tornato su due questioni su cui l’organizzazione agricola si è mobilitata da tempo, il contenimento della fauna selvatica ,con una modifica della legge sulla caccia, e le risorse idriche aggravate dai cambiamenti climatici come dimostrano i tre mesi senza pioggia al Nord. In questa situazione o si vive da spettatori o da protagonisti e la Coldiretti ha scelto di essere protagonista del cambiamento. Ha rilanciato il progetto per la realizzazione dei bacini di accumulo che “non sono uno sfizio, ma una necessità per trattenere l’acqua piovana almeno al 50% (oggi è all’11%) e triplicare così le rese produttive”. E’ questa la strada per arrivare all’autosufficienza alimentare, un percorso lungo per il quale serviranno anni. Ma bisogna programmare con le istituzioni per immaginare il futuro in una prospettiva di medio/lungo periodo. L’Italia – ha concluso Prandini- è sempre più attrattiva e la sua bellezza è legata ai prodotti enogastronomici.

 

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