il Punto Coldiretti

La Coldiretti rilancia sul florovivaismo a Myplant&Garden di Milano

L’emergenza numero uno del florovivaismo italiano (un settore dagli ampi confini che spazia dai vivaisti ai garden center, dai fiori e fronde recisi e in vaso alla costituzione e manutenzione del verde, etc.) è quella delle crisi fitosanitarie che ogni anno il settore è costretto ad affrontare e che come insegna la Xylella comportano cambiamenti di scenari per le imprese. Un altro elemento di criticità, che in parte è connesso con il primo (molte emergenza fitosanitarie, come la Xylella, arrivano dall’estero) è l’import di prodotti che obbligano i produttori italiani a confrontarsi con una concorrenza sleale extra comunitaria che utilizza metodi di produzione e antiparassitari vietati nell’Ue. Ma è lunga la lista delle proposte che la Consulta del florovivaismo di Coldiretti è pronta a sostenere per rilanciare un settore di vitale importanza, ma che ha bisogno di incentivi e visibilità. La Consulta sollecita , tra l’altro, strumenti finanziari per stimolare il mercato e incentivi a livello dell’Unione europea sul modello di quelli in vigore nel settore dell’ortofrutta.

L’obiettivo della Consulta è di lavorare sui tavoli di Bruxelles, con un rapporto diretto con i referenti delle strutture europee, e del Mipaaf, dove il 12 marzo prossimo, è fissato un incontro per definire le strategie per il settore. Sul fronte comunitario si punta a superare la chiusura che finora c’è stata nell’ambito della politica agricola comune (Pac) soprattutto per la netta opposizione dell’Olanda a scardinare lo status quo per il timore che possano essere messe in discussioni le triangolazioni che garantiscono margini di mercato.

A livello nazionale la Consulta intende investire in servizi a favore degli imprenditori e lavorare con il Governo per ottenere risposte fiscali e normative. Bisogna creare ,infatti, le condizioni che diano ai produttori certezze per produrre e vendere. Il Comune di Milano, per esempio, ha lanciato un piano che prevede entro il 2030 tre milioni di nuove piante (2 milioni entro il 2026 per le Olimpiadi invernali), ma i florovivaisti per impegnarsi devono disporre di indicazioni e normative chiare tenendo conto che i cicli produttivi delle piante richiedono anni.

Particolarmente complesso il rapporto con le istituzioni pubbliche per la carenza di risorse finanziarie, ma anche per le questioni burocratiche ancora aperte.

L’aggiornamento dei criteri ambientali minimi (Cam) è ancora in stand by al ministero dell’Ambiente e quindi sono bloccate le procedure per l’affidamento dei servizi di progettazione e gestione del verde pubblico.

Il rispetto di tali criteri infatti è obbligatorio e finalizzato a garantire che la politica in materia di appalti verdi sia orientata a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili e attenti anche all’occupazione.

Un primo importante confronto che consentirà di declinare il verde in tutte le sue numerose sfaccettature soprattutto di carattere ambientale è in programma il 27 febbraio a Myplant&Garden alla Fiera di Milano “Salone internazionale del Florovivaismo”. L’incontro, moderato da Stefano Masini, responsabile area Ambiente e Territorio Coldiretti, accenderà in particolare i riflettori sul florovivaismo per le città del futuro e con il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, interverranno il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, l’assessore Agricoltura e sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, Stefano Boeri architetto urbanista, pianificatore di città, imprenditori del settore e rappresentanti delle istituzioni europee.

La Consulta intende assumere il ruolo di voce del sistema imprenditoriale proponendo e sostenendo strategie che spaziano dalla tracciabilità certificata finalizzata a ottenere sgravi sui controlli alla difesa del Made in Italy fino a un pacchetto di contributi nazionali e comunitari.

Intanto grazie al pressing della Coldiretti il florovivaismo ha incassato per quest’anno due importanti risultati: con la legge di Bilancio un trattamento di favore per le imprese che nei limiti del 10% del proprio volume di affari potranno commercializzare anche piante vive e prodotti della floricoltura acquistati da altri imprenditori agricoli florovivaistici applicando sui ricavi delle vendite di tali prodotti un coefficiente di redditività del 5%, e con il Milleproroghe la conferma del bonus verde e cioè la detrazione del 36% delle spese per la sistemazione e manutenzione dei giardini e spazi verdi.

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