La nuova Pac rinviata al 2023, ecco cosa cambia
La nuova Pac inizialmente prevista per il 2021 non arriverà prima del 2023, in seguito ad un accordo parziale raggiunto tra Parlamento e Consiglio sul regolamento transitorio (durante il trilogo del 30 giugno 2020). Gli agricoltori potranno mantenere l’assegnazione degli attuali titoli della Politica agricola per altre due domande negli anni civili 2021 e 2022. Il valore dei titoli potrà cambiare per effetto delle risorse che la Pac avrà in seguito all’accordo sul nuovo Quadro finanziario pluriennale (Qfp) 2021-2027 e in base alle decisioni sulla transizione che l’Italia adotterà, che avranno effetto già a partire dalle domande Pac 2020. Questo periodo di transizione di due anni, potrebbe facilitare una transizione agevole per i beneficiari verso un nuovo periodo di programmazione. Si parla ancora di accordo parziale perché una volta raggiunto l’accordo sul quadro finanziario pluriennale (Qfp) 2021-2027, il Parlamento e il Consiglio si incontreranno nuovamente per finalizzare le norme transitorie della Politica agricola con le cifre degli importi Pac che saranno applicate a partire dall’anno di bilancio 2021. A seguire i principali elementi dell’accordo parziale: Durata – è estesa al 31 dicembre 2022. Sviluppo rurale – gli attuali Psr possono essere prorogati sino al 31 dicembre 2022. Le misure dei Psr nel periodo 2014-2020 e dei programmi prorogati, devono basarsi sulle norme e sugli strumenti attuali. Gestione del rischio – si prevede la possibilità per lo Stato membro di attivazione del sostegno in seguito alla riduzione del 20% del reddito o della produzione (e non il 30% come attualmente) per l’applicazione dello strumento di stabilizzazione del reddito e dei fondi di mutualizzazione. Diritti di impianto vite – Gli Stati membri che hanno consentito ai produttori di presentare le loro richieste di conversione dei diritti di impianto fino al 31 dicembre 2020, non ancora utilizzati, possono essere autorizzati a decidere di prorogare il termine per la presentazione di tali richieste al 31 dicembre 2022. Estensione dei programmi operativi previsti dall’Ocm – I programmi operativi nel settore degli ortofrutticoli che non hanno raggiunto la durata massima di cinque anni possono essere prorogati solo fino al 31 dicembre 2022. I nuovi programmi operativi in questo settore saranno approvati per una durata massima di tre anni. I programmi nazionali elaborati per il periodo compreso tra il 1° agosto 2019 e il 31 luglio 2022 sono prorogati e si concludono il 31 dicembre 2022. I programmi nazionali esistenti per il settore apicolo elaborati per un periodo compreso tra il 1° agosto 2019 e il 31 luglio 2022 possono essere prorogati fino al 31 dicembre 2022. Settore dell’olio di oliva – I programmi operativi esistenti elaborati per il periodo che va dal 1° aprile 2018 al 31 marzo 2021 possono essere sostituiti da nuovi programmi che vanno dal 1° aprile 2021 al 31 dicembre 2022. Al fine di migliorare il funzionamento del mercato dell’olio d’oliva, gli Stati membri potranno introdurre norme di commercializzazione per regolare l’offerta. Riserva di crisi – La discussione sulla riserva di crisi, è materia di negoziati di bilancio 2021-27. Il Parlamento europeo ha rilasciato una dichiarazione con cui ritiene che questo punto debba essere trattato in modo complementare – nel regolamento transitorio – non appena i negoziati di bilancio saranno conclusi. |
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