il Punto Coldiretti

Legge di Bilancio 2021: ecco il pacchetto di proposte della Coldiretti

Le misure della legge di Bilancio 2021 vanno nella direzione giusta, ma per il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, è necessario un ulteriore sforzo per contrastare una crisi senza precedenti innescata dalla pandemia e soprattutto per riavviare lo sviluppo del settore agroalimentare. In occasione dell’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera Prandini ha presentato il pacchetto di interventi suggeriti dalla Coldiretti.

Sul fronte fiscale Coldiretti ha apprezzato la conferma per il 2021 dell’esonero Irpef per i redditi dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, ma a questo punto chiede di uscire dalla logica delle proroghe per consentire alle imprese di operare in un quadro di certezze fiscali. Le richieste sono dunque la messa a regime dell’esonero totale dell’Irpef per coltivatori diretti e Iap, conferma delle percentuali di compensazione Iva per le cessioni di bovini, bufali e suini in scadenza a fine anno, esenzione Iva per le attività di consulenza previste dalla normativa europea a favore delle aziende agricole e modifiche delle aliquote Iva per incentivare l’acquisto di alcuni prodotti agricoli.

Coldiretti chiede anche di aumentare dal 36 al 90% la percentuale di detrazione ai fini Irpef delle spese sostenute per gli interventi di sistemazione del verde e incremento del limite di 5.000 euro per le spese che danno diritto alla detrazione. Tra le proposte forme di sostegno fiscale per i produttori di carne suina. Sollecitato anche un chiarimento in merito all’esonero Imu per i coadiuvanti familiari del coltivatore diretto per evitare errate interpretazioni dei Comuni.

Sul piano previdenziale Coldiretti ricorda l’impegno del Governo a garantire l’esonero contributivo a tutte le filiere agricole e della pesca. Prandini ha commentato positivamente anche la proroga, introdotta nella legge di Bilancio 2021, dell’esonero contributivo per 24 mesi a favore dei giovani under 40 anni che si iscrivono nel corso del 2021 per la prima volta nella gestione previdenziale agricola come coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. Ma Coldiretti chiede uno sforzo ulteriore finalizzato a favorire la competitività del settore. In particolare si propone l’estensione nel periodo 2021-2023 dell’esonero contributivo per i giovani; il prolungamento del periodo di esonero contributivo per il settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura, in considerazione degli effetti delle misure di contenimento della pandemia; la garanzia di una disciplina uniforme a livello nazionale in merito all’inquadramento dei lavoratori impiegati nell’esercizio delle attività agrituristiche di ricezione ed ospitalità connesse alle attività agricole.

E infine il riconoscimento ai coltivatori diretti del diritto di rivalsa – attualmente riconosciuto ad artigiani e commercianti – con riferimento ai contributi previdenziali ed assistenziali versati per conto dei propri coadiuvanti familiari iscritti nella medesima posizione previdenziale del titolare dell’impresa. Per la Coldiretti poi una priorità restano gli investimenti in particolare per le filiere più colpite dall’emergenza Covid 19.Con la legge di Bilancio è necessario – ha dichiarato Prandini – incrementare le risorse del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, poiché non riteniamo sufficienti i 150 milioni di euro previsti; introdurre la denominazione carne il cui utilizzo deve essere riservato esclusivamente ai prodotti di origine animale per una duplice finalità, tutelare gli interessi economici del settore zootecnico e difendere le scelte di acquisto consapevole dei consumatori.

Per Coldiretti inoltre occorre prevedere nuovi finanziamenti per i Contratti di filiera e di distretto, anche in collegamento con il programma europeo Next generation EU e con i fondi di sviluppo e coesione. E infine sostegni alla filiera dello zucchero. Nel pacchetto poi è inserita la richiesta di disciplinare la cessione a terzi, quali fornitori ed istituti bancari ed intermediari finanziari, del credito di imposta per gli investimenti “4.0”, analogamente a quanto è stato previsto per il cosiddetto “super bonus 110 %”;di introdurre un’agevolazione fiscale per il noleggio o il leasing di macchine agricole da parte degli imprenditori agricoli; di rifinanziare il Fondo di solidarietà nazionale, e la cambiale agraria e della pesca.

Priorità poi a disposizioni per la filiera del biogas con particolare riguardo all’utilizzo del digestato prevedendo la continuità del funzionamento degli impianti sulla base dell’attuale piano tariffario. E infine il riconoscimento del corretto inquadramento dei vasi da fiore per il versamento dei contributi sugli imballaggi e norme per garantire la salvaguardia del patrimonio suinicolo attraverso il monitoraggio della peste suina accompagnate da interventi per il contenimento dei cinghiali.

Fondamentale è avviare un’operazione di semplificazione per mettere in condizione le imprese di cogliere al meglio tutte le prossime sfide. Nel pacchetto targato Coldiretti rientra il riconoscimento della situazione di emergenza sanitaria dovuta al COVID-19 come causa di forza maggiore in relazione ai ritardi degli adempimenti amministrativi da parte delle imprese zootecniche per le attività di identificazione e registrazione degli animali nella Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica; la semplificazione della normativa in materia di assicurazione e tutela del reddito degli agricoltori, per favorire la diffusione dei fondi mutualistici anche in ottica di difesa da Covid-19 e dai rischi legati al cambiamento climatico; una maggiore tutela nel caso di eccezionali eventi naturali, avversità atmosferiche ed emergenze sanitari e la proroga della scadenza per le abilitazioni richieste per acquistare e utilizzare i prodotti fitosanitari.

Prandini ha segnalato infine la necessità di rafforzare le azioni di supporto e le risorse destinate all’export e al contrasto della contraffazione e dell’italian sounding che con un fatturato di oltre 100 miliardi danneggia le imprese che producono il vero Made in Italy.Per Coldiretti una particolare attenzione va riservata alle imprese del settore vitivinicolo e delle birre che vanno sostenute anche con interventi fiscali finalizzati alla promozione sui mercati esteri.

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