il Punto Coldiretti

Made in Italy e mercati contadini in città, accordo Coldiretti-Anci

Lo scorso 24 ottobre a Rimini, nel corso del XXXV Assemblea di Anci, i Presidenti di Coldiretti ed Anci, Roberto Moncalvo e Antonio Decaro, hanno sottoscritto un Accordo quadro, che sostituisce il precedente Accordo del 2010, per la realizzazione di un programma di azioni territoriali per lo sviluppo economico, sociale ed ambientale dei comuni (ed in particolare dei piccoli comuni) mediante la promozione del progetto di Coldiretti di una filiera agricola tutta italiana e lo sviluppo della multifunzionalità delle imprese agricole.

L’Accordo individua nella valorizzazione delle attività agricole, come ridefinite dal decreto legislativo n. 228 del 2001 (“legge di orientamento”), un obiettivo strategico di Coldiretti ed Anci. Viene in tal modo dato risalto al ruolo degli imprenditori agricoli per affermare un’idea di crescita basata sulla qualità, sulla sicurezza, sul consolidamento della distintività delle produzioni agricole.

In particolare, per superare le diseconomie derivanti da filiere inefficienti e caratterizzate da un irrazionale aumento dei prezzi praticati al consumatore finale, le Associazioni firmatarie si impegnano a promuovere una rete di vendita diretta dei prodotti agricoli basata sullo sviluppo capillare dei “Mercati di Campagna Amica” promossi dalla Fondazione Campagna Amica.

Grande rilievo assume l’intesa sulla necessità che nei servizi di ristorazione collettiva sia promosso l’utilizzo di prodotti alimentari a “chilometro zero”, provenienti da filiera corta, e dei prodotti agricoli e alimentari derivanti dall’agricoltura biologica o comunque a ridotto impatto ambientale e di qualità esclusivamente di origine locale/regionale/italiana.

Per quanto riguarda i piccoli comuni, di cui alla legge n. 158 del 2017, l’obiettivo del loro sviluppo economico, sociale e ambientale viene perseguito sostenendo il consumo e la commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro utile, provenienti da un luogo di produzione o di allevamento situato entro un raggio di 70 chilometri dal luogo di vendita e dei prodotti per i quali sia dimostrato un limitato apporto delle emissioni inquinanti derivanti dal loro trasporto dal luogo di produzione a quello del consumo finale.

Altro aspetto di rilievo dell’Accordo è quello volto a favorire lo svolgimento da parte delle imprese agricole delle attività di manutenzione territoriale, di mantenimento dell’assetto idrogeologico, di promozione di prestazioni a favore della tutela delle vocazioni produttive del territorio; a tale scopo le Parti si impegnano a consentire ai Comuni di effettuare tramite le imprese agricole una manutenzione stabile e non episodica dei suoli.

E’ stata, inoltre, l’occasione per prendere atto delle novità della legge n. 141 del 2015 sull’agricoltura sociale per la realizzazione di un sistema complementare di welfare di prossimità finalizzato alla creazione di una rete di servizi nelle aree rurali mediante la valorizzazione del ruolo multifunzionale delle imprese, anche avvalendosi della Rete di Agricoltura Sociale di Campagna Amica.

Per quanto riguarda la questione della semplificazione amministrativa, Anci e Coldiretti si impegnano, al fine di perseguire obiettivi di razionalizzazione dei procedimenti amministrativi di interesse agricolo di competenza comunale, a favorire il più ampio dialogo tra gli Sportelli Unici per le attività produttive (SUAP) e i CAA di Coldiretti. Inoltre Anci si impegna a supportare nelle sedi concertative nazionali o regionali le iniziative normative volte ad attuare il principio di sussidiarietà orizzontale mediante il coinvolgimento dei CAA.

Di rilievo anche le previsioni sulla tutela dei territori agricoli con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità da realizzarsi, in prima battuta, mediante la predisposizione di un documento programmatico che detti le linee guida per armonizzare le scelte di programmazione urbanistica comunale con le esigenze di salvaguardia dell’attuale destinazione agricola del territorio, con l’obiettivo del raggiungimento del “saldo zero” di consumo di suolo agricolo entro il 2050.

Infine le Parti concordano sull’opportunità di intraprendere rapporti di partenariato con Enti pubblici nazionali o regionali, che esercitano funzioni di pertinenza del settore agricolo. Tali rapporti sono funzionali a fornire un sistema integrato di servizi in campo agricolo o agroindustriale, fruibili dai Comuni, dalla strutture di Coldiretti o dalle singole imprese agricole.

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