il Punto Coldiretti

Pac, reciprocità e speculazioni: il Commissario Ue all’agricoltura al Consiglio nazionale della Coldiretti

All’indomani dell’accordo sulla nuova Politica agricola comunitaria (Pac) primo scambio di opinioni tra il commissario all’Agricoltura Ue, Janusz Czeslaw Wojciechowski e il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini sui temi più caldi della strategia agricola in occasione del Consiglio nazionale dell’organizzazione agricola. Apprezzamento è stato espresso da Prandini per il mantenimento delle risorse e per l’inserimento della condizionalità sociale fortemente voluta dalla Coldiretti. Il presidente ha ribadito la necessità di tutelare il modello europeo, perché il ruolo dell’Europa può essere centrale nello sviluppo di sistemi alimentari sostenibili. E in questa ottica ha invitato a non demonizzare zootecnia e vino senza vere analisi di impatto e di sostenibilità complessiva. Ha chiesto anche al commissario l’impegno ad arginare speculazioni che per esempio stanno colpendo filiere come la zootecnia e i cereali.

Il presidente della Coldiretti ha rivendicato un ruolo della Ue nella formazione dei prezzi dei prodotti agricoli: “ dopo la pandemia – ha sottolineato – non possiamo accettare il doppio danno di aziende agricole che non coprono i costi di produzione e di consumatori che subiscono un rincaro degli alimenti”. Bene la norma di contrasto alle pratiche sleali che va però affiancata a strumenti efficaci di monitoraggio per arginare le speculazioni.

Altro tema in primo piano quello degli scambi commerciali che, secondo Prandini, devono essere improntati alla reciprocità. E quindi “servono regole di protezione per il nostro agroalimentare. È un elemento di giustizia garantire che le regole che noi applichiamo in Europa, si applichino anche ai prodotti che entrano nel nostro mercato”. La Coldiretti ha più volte denunciato l’import da Paesi terzi di prodotti agroalimentari con residui chimici troppo elevati rispetto agli standard dell’agricoltura italiana. Senza contare i prodotti realizzati con lo sfruttamento della manodopera anche di bambini.

“La nuova strategia Farm to Fork – ha sottolineato Prandini – deve rappresentare un salto in avanti sull’etichettatura di origine su tutti i prodotti in tutti gli Stati membri. Solo così potremo crescere in distintività e trasparenza. È un’operazione di democrazia verso i consumatori, poterli mettere a conoscenza dell’origine dei prodotti che acquistano”. Una conoscenza diversa dal condizionamento del nutriscore su cui il presidente della Coldiretti ha espresso al commissario forti preoccupazioni. Si tratta di un’etichetta che Coldiretti bolla come “ingannevole”, perché non tiene conto dell’equilibrio nutrizionale, della qualità.

Prandini ha rilanciato sulla filiera corta, che rappresenta non solo un’opportunità per sostenere il reddito , ma anche un elemento di tenuta culturale, sociale, e sui farmer market che creano un rapporto diretto tra agricoltori e consumatori. Un modello che nei paesi in via di sviluppo può essere uno strumento di uscita dalla povertà e di sviluppo sostenibile, anche contro il land grabbing.

E ancora un appello ad assicurare più protezione negli accordi bilaterali per le produzioni Dop.
Il commissario ha giudicato positivo l’accordo sulla Pac che consente flessibilità agli stati membri. Ha espresso apprezzamento per il modello italiano di piccole e medie imprese che dimostra come lo stereotipo delle grandi imprese che assicurano la sicurezza alimentare non sia l’unica strada. Ha difeso gli ecoschemi e ha auspicato un taglio di burocrazia per i piccoli agricoltori. E poi una serie di impegni.

Dal lavoro comune per un’attuazione della Pac efficace a quello per standard internazionali equi, per un commercio mondiale con regole chiare che non penalizzino gli agricoltori europeo. Ha condiviso la linea espressa da Prandini sulla reciprocità: “sugli accordi internazionali – ha garantito – lavoreremo sempre di più per la reciprocità”. Apertura anche sull’etichettatura:” consideriamo con grande attenzione la vostra posizione, dobbiamo sviluppare sistemi di etichettatura trasparenti”. Da Wojciechowski infine parole di apprezzamento per il modello della filiera corta di Coldiretti che è riuscito a mettere insieme sistemi di protezione degli agricoltori:” Mio fratello agricoltore ha studiato molte soluzioni di quelle italiane proprio per prenderle come modello”.

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