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Prezzi agricoli: in calo frumenti duri e teneri, bene i suini

Ondata ribassista per i frumenti duri e teneri. E’ l’elemento più significativo della settimana  per i prezzi agricoli. Borsa Merci telematica nel suo commento ha sottolineato i cali dei listini per grano e mais, ma ha comunque evidenziato “l’incertezza legata all’evolversi dei raccolti europei, con un netto calo atteso in Francia”.  Anche per quanto riguarda il mais preoccupa l’impatto sui raccolti  che potrà la siccità.  Bmti ha segnalato anche la progressione a giugno e luglio dei prezzi del latte  spot.

Cereali – Lo scenario del settore dei cereali è confermato dalle rilevazioni di Ismea  e dalla Granaria di Milano che ha evidenziato il calo dei frumenti teneri e duri particolarmente rilevante per questi ultimi . Giù anche i grani duri esteri.

Dai mercati monitorati da Ismea emerge ad Ancona una flessione del 7,1% per il grano duro buono mercantile, del 7% per il fino e dell’8,3% per il mercantile. A Cuneo -1% per il grano tenero extra comunitario e +2,9% per il mais. Ad Alessandria  – 1% per il tenero estero extracomunitario  Northern Spring.

A Verona il grano tenero buono mercantile recupera lo 0,9%. A Bologna il grano duro perde il 5,5%.

Per quanto riguarda i semi oleosi ad Alessandria colza giù (-3,4%). A Genova flessione per l’olio di semi raffinati di arachide (-1,1%), girasole (-5%) e mais (-3,4%).

Alla Granaria di  Milano flessione per i frumenti teneri di forza, panificabile, panificabile superiore, biscottiero. Anche tra gli esteri in perdita frumenti teneri di forza, Canadian Western R. Spring n. 2 e Usa Northern Spring n. 2

Tra i grani duri segno meno per fino e buono mercantile  del Nord e Centro Italia. In perdita anche gli esteri comunitari e non comunitari.

Salgono i listini di mais e triticale.

Sul fronte dei semi oleosi perdono i semi di soia delecitinata.

Per quanto riguarda gli olii vegetali raffinati alimentari in flessione i semi di girasole e di soia. Nessuna variazione per risoni e risi.

Latte – Prosegue il trend positivo del latte spot con un aumento dello 0,4% a Milano.

Carni – Non si segnalano variazione per le carni bovine. Per i suini ad Arezzo +1,6% per le scrofe e + 0,5% per i capi da allevamento da 65 kg. Per quelli da macello +2% per 115/130 kg e + 1,9% per 180 kg.

A Parma aumento dell’1,1% per i suini da allevamento da 100 kg, dello 0,5% per i 65 kg e dell’1% per gli 80 kg. Segno positivo anche per i capi da macello: + 2,1% (144/152 kg) e + 1,9% (160/176 kg).

A Perugia su terreno positivo i suini da allevamento da 100 kg (+1,1%) e da 65 kg (+0,5%) e quelli da macello:+1,9% (144/152 kg), + 1,8% (160/176 kg) e +2,6% (90/115 kg). A Mantova + 1,1% per i suini da allevamento per i 100 kg, + 0,5% per i 65 kg e +1% per  80 kg.

Flessioni per gli avicoli ad Arezzo dove i tacchini perdono lo 0,9% e a Cuneo con -3,2% per i polli.

A Firenze invece aumenti per le uova  da allevamenti in gabbia (+2,1% L, +2,3% M e + 1,8% S) e da allevamenti a terra (+1,8% L e + 1,9% M).

Le Cun – Tengono i suinetti: stabili i lattonzoli e aumenti per i magroni da 65, 80 e 100 kg.

Rialzi per i suini e le scrofe da macello. In calo grasso e strutti.

Nessuna variazione per i conigli. In crescita le uova

In flessione il prezzo del frumento duro formulato alla Commissione sperimentale nazionale del grano duro.

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