Prezzi agricoli: ribassi e tensioni per il grano, sale ancora il latte spot
Settimana segnata sul fronte dei prezzi agricoli dalla critica situazione del frumento. Le tensioni non hanno consentito di formulare il prezzo alla Commissione sperimentale nazionale del grano duro. Cereali – Alla Granaria di Milano nell’ultima seduta del 12 luglio i frumenti teneri nazionali hanno segnato una flessione, mentre tra quelli esteri in aumento il comunitario panificabile, di forza, Canadian Western R, Spring. N.2, Usa Northern Spring 2. Per i frumenti duri nazionali calo per quelli del Nord Italia e ancora più accentuato per le produzioni del Centro. Giù anche i grani duri comunitario e non comunitario. In aumento il mais. Per i semi oleosi segno più per quelli di soia nazionali, esteri, integrali tostati. Sul fronte degli olii vegetali grezzi giù i semi di soia delecitinata. Tra gli olii vegetali raffinati alimentari flessioni per arachide, e girasole, in recupero i semi di soia, Nessuna variazione per risoni e risi. Borsa Merci telematica, per quanto riguarda i risoni, ha segnalato una forte crescita dei prezzi nel secondo trimestre dell’anno. Un andamento che ha caratterizzato alcune varietà come Carnaroli (+120% sul 2021), Arborio e sant’Andrea (+60%), Baldo (+70%). Raddoppiati anche i listini di Tondi, Selenio e Lido. La siccità che sta coinvolgendo le zone di produzione, in particolare, il basso pavese, il novarese, il milanese e l’area del Delta del Po, -ha spiegato Bmti – oltre ai costi elevati dell’energia e alle alte quotazioni dei fertilizzanti, sta inoltre portando alcune aziende di questi territori ad abbandonare la coltivazione con il rischio di un calo della produzione a doppia cifra rispetto al 2021. Dai mercati monitorati da Ismea emerge una riduzione dei listini a Catania per il grano duro buono mercantile (-3%), fino (-2,9%) e mercantile (-2%). Giù a Cuneo il grano tenero extracomunitario (-1,4). Flessione anche per il tenero nazionale buono mercantile e mercantile (-2,8%). Segno meno per il mais (1.7%). A Catanzaro aumento del 3,3% per l’avena, a Mortara il riso Carnaroli guadagna il 4%. A Padova giù dell’1,2% il mais. A Verona calo del 2,9% per il frumento tenero buono mercantile. A Bologna flessione dell’1,7% per il frumento tenero buono mercantile e fino, dell’1,6% per il tenero varietà speciali. Perdite anche per il tenero estero extracomunitario (-2,8%) e per il Northern Spring (-6,8%).Guadagna il 2,7% il riso Arborio. Per i semi oleosi segni meno a Genova per l’olio di semi raffinati di arachide (-1,7%) girasole (-3,8%) e mais (-3,3%). Calma piatta nel settore delle carni bovine. In ripresa i suini. Ad Arezzo le scrofe hanno segnato +3,4%, per quanto riguarda i suini da allevamento +0,9% per i 65 kg. Per i capi da macello aumento del 3,4% per la taglia 115/130 kg. e del 2,6% per i 180 kg. A Parma incremento del 2,8% per i 100 kg, per i suini da allevamento + 0,9% per i 65 kg e + 2% per 80 kg, bene anche i suini da macello:+2,1% (144/152 kg) e + 2% (160/176 kg). A Perugia su terreno positivo sia i capi da allevamento (+2,8% per i 100 kg, + 1,4% per i 65 kg e + 1,5% per gli 80 kg), sia quelli da macello :+3,3% (144/152 kg), + 3,7% (160/175 kg) e + 3,4% (90/115 kg). Anche a Mantova rialzi per l’allevamento del 2,8% (100 kg), dello 0,9% (65 kg) e del 2% (80 kg). Latte – Il latte spot ha messo a segno l’ennesimo aumento: +1,2% a Milano e +0,8% a Verona. Le Cun – Per i suinetti stabili le quotazioni dei lattonzoli e dei magroni da 50 kg, in rialzo i magroni da 65, 80 e 100 kg. Aumentano i suini da macello, fermi i listini delle scrofe. Non formulati i prezzi dei tagli di carne suina fresca. Giù grasso e strutti. Nessuna variazione per conigli e uova. |