il Punto Coldiretti

Emergenza Drosophila suzukii, Coldiretti presenta le possibili strategie di lotta fitopatologica

A seguito dell’emergenza verificatasi nella scorsa campagna agraria delle ciliegie dovuta all’ampia diffusione della Drosophila suzukii che ha provocato ingenti danni economici ai produttori agricoli, la Confederazione Nazionale Coldiretti ha tenuto presso la Federazione provinciale di Verona un incontro con i produttori di ciliegie associati al fine di illustrare le possibili strategie di contenimento del’insetto.

Il dittero è stato rilevato già dal 2009 anche in Piemonte dove ha colpito soprattutto i piccoli frutti, ma si sta diffondendo velocemente sulla frutta a bacca rossa anche in Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania ed in Calabria. La presenza in tali regioni è stata confermata nel corso di un incontro tenutosi a luglio 2011 a Bologna tra i servizi fitosanitari delle rispettive regioni. Nel 2012, l’insetto è stato segnalato anche in Sicilia.

I danni sono considerevoli in quanto la Drosophila determina una perdita di conferimento del prodotto intorno al 35 per cento della produzione attesa, con percentuali anche maggiori soprattutto per mirtillo e lampone. A ciò si deve aggiungere l’elevato scarto nella cernita di prodotto in magazzino stimato in circa 500.000 euro alla quale si aggiungono le perdite economiche dovute alla scarsa conservabilità e la conseguente necessità di vendere il prodotto il più rapidamente possibile.

La preoccupazione del settore frutticolo, immediatamente raccolta da Coldiretti, è notevole: solo in Veneto sono a rischio  150.000 quintali di ciliegie di cui circa il 50 per cento destinate all’export e 320.000 quintali di uva della Valpolicella, destinata a Réciòto e ad Amarone, per un valore di circa 73,6 milioni di euro. A Trento il danno è stimato tra i tre e i quattro milioni di euro. 

Uno studio pubblicato nell’ambito del progetto comunitario EnviroChange “Drosophila suzukii: una nuova specie invasiva che minaccia i frutteti d’Europa”  (di G. Anfora e AA.VV.)  evidenzia come gli insetticidi attualmente in commercio non siano in grado di contenere efficacemente l’insetto per l’elevata densità della popolazione e per le caratteristiche comportamentali della Drosophila. I produttori nel corso dell’incontro a Verona, hanno sottolineato che l’insetto si riproduce con estrema facilità e colpisce anche nella fase successiva all’invaiatura.

A fronte di tale situazione, Coldiretti, dopo aver contattato, in merito al problema, le principali case produttrici di agrofarmaci, ha individuato nella molecola cyazypyr prodotta da Dupont e nello spinetoram molecola prodotta dalla Dow Agrosciences, le due sostanze attive che possono costituire validi mezzi di contenimento dell’insetto.

Ambedue le molecole sono in corso di registrazione per la loro immissione in commercio a livello comunitario. Tuttavia, dal momento che il completamento dell’iter di autorizzazione delle due sostanze attive non arriverebbe a termine per la prossima campagna agraria, si rende necessario ricorrere all’uso d’emergenza del cyazypyr e dello spinetoram.

In proposito, i produttori evidenziano che i 120 giorni concessi dalla normativa non possono essere uguali per le diverse colture trattate. Lo schema dovrebbe essere il seguente: uva 1° agosto – 30 novembre; ciliegie e piccolo frutti 1° maggio – 30 agosto. Secondo i produttori di ciliegie  prima si anticipa il trattamento più possibilità ci sono di contenere la riproduzione della Drosophila.

Inoltre, i produttori hanno evidenziato come il fattore climatico incida in modo determinante sulla capacità di riproduzione dell’insetto, per cui a seconda che la stagione sia più o meno piovosa o più o meno calda così si assiste ad una diversa presenza dell’insetto in campo. Di questo problema ritengono che bisognerebbe tener conto nell’individuare il periodo di richiesta dell’uso d’emergenza, per valutare quando e come devono essere effettuati i trattamenti.

Altro problema sollevato è la presenza della Drosophila suzukii sul pesco. Il servizio fitosanitario della Regione Veneto nega di avere riscontri in merito alla presenza dell’insetto anche su tale coltura, mentre i  produttori di ciliegie  hanno riscontrato  la Drosophila anche sulla coltura del pesco. Coldiretti ha confermato loro che almeno in Emilia Romagna, il servizio fitosanitario ha già rilevato la presenza dell’insetto anche sulle pesche ed ha diffuso i dati in proposito. Sarebbe opportuno, pertanto, che l’uso d’emergenza e la registrazione del prodotto riguardassero anche il pesco.

Paradossale appare tuttavia la situazione nel Veneto dove la diffusione dell’insetto ha messo in ginocchio i produttori di ciliegie. Manca un monitoraggio effettuato dal servizio fitosanitario regionale per cui i produttori agricoli sono stati costretti ad organizzarsi autonomamente investendo il centro di ricerca di San Michele all’Adige del compito di rilevare i dati concernenti la presenza dell’insetto sul territorio.

Il fatto che al momento in Veneto non ci sia un’attività istituzionale di monitoraggio della presenza della Drosophila suzukii riconducibile ad un ente pubblico competente,  comporta che non esiste una quantificazione del danno ufficiale e, pertanto, i produttori non possono richiedere alcun risarcimento per i danni provocati da tale calamità. Dato che l’Italia è uno dei paesi considerati al momento più a rischio per la diffusione di tale insetto sarebbe opportuno che tutti i servizi fitosanitari regionali avviassero un monitoraggio sulla presenza della Drosophila in modo da avere un quadro completo della situazione su tutto il territorio nazionale.

Per trovare una soluzione a questo terribile moscerino Coldiretti ha incontrato le due multinazionali DuPont e Dow Agrosciences per acquisire informazioni sui loro studi al fine di combattere la Drosophila. La molecola creata da DuPont, denominata cyazypyr, è sperimentata negli Stati Uniti a partire dal 2011. La sostanza attiva non è tossica per l’uomo, né per mammiferi, pesci e uccelli, su alghe e piante acquatiche, e soprattutto non ha effetti sulle api.

Le sperimentazioni finora condotte hanno evidenziato che non è possibile eliminare il 100 per cento della Drosophila, ma si arriva anche con il trattamento effettuato con le nuove molecole,  ad eliminarne al massimo l’80 per cento: queste percentuali consentono comunque di salvare gran parte del raccolto».

Le sperimentazioni condotte in Italia sono state effettuate dallo Iasma, nel centro di saggio S. Michele all’Adige per i frutti di bosco e da Agrea, centro di saggio in provincia di Verona. Coldiretti intende sostenere la richiesta di registrazione del cyazypyr per la prossima campagna agraria, e chiederà a gennaio l’uso d’emergenza per 120 giorni al fine di coprire tutte le colture colpite da Drosophila.

Un percorso analogo Coldiretti lo prevede anche per la molecola della Dow Agrosciences che è spinetoram. In Francia e Spagna, già dallo scorso anno, sono autorizzati usi di emergenza per la lotta alla Drosophila con spinetoram. Coldiretti sosterrà la richiesta di registrazione anche dello spinetoram nonché l’uso d’emergenza.

L’auspicio è che le amministrazioni pubbliche competenti in materia di fitofarmaci si rendano conto dell’emergenza e al momento in cui sarà chiesto di autorizzare tali molecole per combattere efficacemente la Drosophila suzukii non siano posti inutili ostacoli alla commercializzazione di nuove sostanze attive.

I servizi fitosanitari regionali e i Ministeri competenti sono pertanto chiamati a svolgere un ruolo attivo in merito al controllo di tale insetto attivando tutti gli strumenti possibili di contenimento che comunque richiedono a monte un’attività capillare di monitoraggio della Drosophila nelle singole regioni che è indispensabile per calibrare al meglio le misure da intraprendere.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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