il Punto Coldiretti

Emissioni, no di Coldiretti all’obbligo di autorizzazione per le cantine

No all’obbligo per le cantine di autorizzazione per le emissioni in atmosfera. E’ quanto richiesto da Coldiretti al Ministro dell’Ambiente, con una richiesta ufficiale di parere per segnalare i problemi emersi sul territorio a seguito della normativa vigente per la richiesta delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera (la scadenza era stata fissata al 31 luglio).

Segnatamente, alcune Province hanno manifestato alle imprese agricole la necessità di un’autorizzazione alle emissioni in atmosfera con riferimento alle cantine. Tale interpretazione, soprattutto in un periodo di grave crisi per le imprese, come quello attuale, risulta fortemente penalizzante per il settore, considerata la assoluta non rilevanza, ai fini della normativa ambientale, delle emissioni normalmente prodotte da tali tipologie di impianti.

Al riguardo, fatto salvo il caso (peraltro piuttosto raro) di stabilimenti che utilizzino generatori a combustibili fossili o di stabilimenti di rilevanti dimensioni e che vanno valutati separatamente, le attività normalmente svolte nell’ambito delle cantine determinano emissioni di Co2 durante la fermentazione, in termini scarsamente rilevanti, per un limitatissimo periodo dell’anno (20-30 gg).

Con riferimento alle possibili emissioni di anidride solforosa, eventuali perdite di tale sostanza sono poi ridotte, molto difficili da rilevare e da misurare e, pertanto, da considerarsi nulle (le aggiunte che vengono fatte periodicamente al vino sono di pochi grammi a ettolitro). Inoltre, non si ha alcuna dispersione di alcool.

Coldiretti, quindi, considerata la scarsa rilevanza delle emissioni eventualmente prodotte e la non adeguatezza, per il settore delle cantine, delle categorie di esonero individuate dagli Allegati alla Parte V del codice ambientale (trattandosi di attività specifiche e stagionali) ha evidenziato al competente Direttore generale e al Dirigente responsabile del settore la necessità di un tempestivo chiarimento, al fine di evitare la diffusione sul territorio di interpretazioni distorsive, fuorvianti e inutilmente onerose per le imprese.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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