il Punto Coldiretti

Export da record per lo spumante italiano all’estero

Le vendite dello spumante italiano all’estero fanno segnare un record storico spinte dal balzo del 43 per cento in Usa e del 55% in Gran Bretagna, ma un aumento del fatturato rilevante si registra sui mercati emergenti come la Cina con +46 per cento e su quelli sofisticati come la Francia con un +20 per cento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo bimestre del 2015 dalla quale si evidenzia un aumento medio del 12 per cento nel valore delle esportazioni di bollicine italiane che potrà essere ulteriormente incrementato con l’inaugurazione del Padiglione del vino ad Expo.

All’estero non si è mai speso tanto per le bollicine italiane ma in termini di valore i principali mercati di sbocco nei due mesi di inizio dell’anno sono stati gli Stati Uniti, anche per il tasso di cambio favorevole, e la Gran Bretagna che da soli coprono circa la metà del fatturato estero mentre in posizione più defilata la Germania dove le vendite sono pressoché stabili (+3 per cento).

Nella classifica delle bollicine italiane preferite nel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. Lo scorso anno infatti con 320 milioni di bottiglie stappate all’estero fuori dai confini nazionali si è bevuto più spumante italiano che champagne francese le cui esportazioni si sono fermate a 307 milioni di bottiglie con un debole aumento dello 0,7 per cento.

Con il successo internazionale sono aumentate sui mercati esteri le imitazioni che colpiscono soprattutto il Prosecco ed in commercio ci sono anche bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco prodotte in Germania ma anche Prosecco con scritta in cirillico prodotto in Crimea. Un situazione che evidenzia la necessità di intensificare le attività di contrasto ma anche le negoziazioni internazionali per la tutela delle denominazioni.

Il risultato dello spumante italiano all’estero sostiene l’intero comparto del vino che si è classificato come la principale voce dell’export agroalimentare nazionale con oltre la metà delle bottiglie prodotte in Italia che sono consumate all’estero dove si è realizzato un fatturato record di oltre 5,1 miliardi nel 2014. A preoccupare quest’anno il crollo della produzione nazionale a causa del maltempo che ha tagliato del 15 per cento i raccolti con la vendemmia 2014 che si classifica come la più scarsa dal 1950 con 41 milioni di ettolitri.

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