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Fitofarmaci, autorizzato l’uso d’emergenza del Vertimec Pro per la soia

Il Ministero della Salute, con decreto 26 luglio 2013, ha autorizzato l’estensione d’impiego sulla coltura della soia per il controllo dell’acaro rosso Tetranycus urticae per un periodo di 120 giorni, a partire dalla data di emanazione del provvedimento e, quindi, fino al 23 novembre 2013. Questo acaro attacca generalmente la soia, ai margini degli appezzamenti, in prossimità di capezzagne e fossi aziendali; difatti esso proviene dai rifugi invernali dove le femmine adulte hanno svernato.

Gli attacchi sono molto frequenti in estate in presenza di determinate condizioni atmosferiche, a clima caldo-umido, ma non piovoso che gli sono molto favorevoli. Il Ragnetto rosso infesta la pagina inferiore della foglia e, certe volte, anche i baccelli neoformati, sottraendo loro la linfa. I danni si manifestano con intense depigmentazioni e bronzature sulle pagine fogliari, che causano sulle foglie stesse dei disseccamenti con cadute precoci. In pieno campo questo fitofago è in grado di compiere 8-10 generazioni ogni anno, per poi svernare come le femmine adulte.

Il Vertimec Pro è un prodotto fitosanitario prodotto dalla Syngenta  Crop Protection Spa che ha funzioni di insetticida-acaricida. Sulla soia l’uso è autorizzato in pieno campo alla prima comparsa dei primi stadi mobili.  L’Italia con 152.993 ha  e 4.227.897 quintali di produzione totale   (dati Istat 2012) è il primo paese produttore in Europa, ma è in una posizione decisamente lontana da paesi come  Usa e Brasile che invadono il mercato mondiale con la loro produzione. Oltretutto, nel 2012  i raccolti nazionali di soia sono calati rispetto al 2011 (Istat 2011: 165.955 ha e  5.742.332 quintali) così come rispetto al 2006 si registra una netta flessione (Istat 2006: 176.134 ha e 5.468.645 di quintali).

Ad ogni modo, anche se siamo lontani dalle superfici raggiunte negli anni ‘80, l’Italia viene ancora oggi annoverata nelle tavole del “Foreign Agricultural Service” dell’Usda (il Dipartimento dell’agricoltura statunitense) tra i produttori mondiali di soia degni di nota. Questa proteoleaginosa, coltivata a livello mondiale in oltre 100 milioni di ettari, trova nel nostro ambiente una delle migliori condizioni di produzione. Infatti, le rese della pianura padano-veneta superano mediamente del 40% quelle ottenute nelle pur fertili pianure degli Stati Uniti, del Brasile e dell’Argentina dove si coltiva oltre il 70% della soia mondiale.

La soia è strategica per l’agricoltura italiana in quanto è fondamentale per la produzione mangimistica ed attualmente difficilmente sostituibile nella dieta animale. La difesa di tale coltura è, quindi, molto importante al fine di non aumentare il grado di dipendenza dalle importazioni dall’estero, fattore questo che esporrebbe il sistema agroalimentare italiano ad un forte rischio di contaminazione da Ogm. La decisione, quindi, di autorizzazione in emergenza di un fitofarmaco che combatta una delle principali avversità di tale coltura non può che essere accolta favorevolmente.

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