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Fitofarmaci, l’Ue presenta l’elenco delle sostanze candidate alla sostituzione

La Commissione Europea, in linea con quanto previsto dal Reg. (CE) 1107/2009, avrebbe dovuto definire una lista di sostanze identificate come candidate alla sostituzione entro il 14 dicembre 2013. L’elenco sarà reso noto in occasione della riunione dello Standing Committee on the food chain and animal health del 19-20 marzo. Tale lista identificherà alcune sostanze attive con specifiche proprietà, come definite al punto 4 dell’Allegato II del Regolamento 1107/2009 stesso.

Al fine di predisporre tale lista, la Commissione Europea ha avviato un progetto per valutare l’applicazione dei criteri stabiliti dal Regolamento e solo al termine della valutazione dei dati presentati le sostanze attive potranno essere considerate ‘candidate alla sostituzione’.

Il risultato di tale progetto è stato presentato nel luglio 2013 agli Stati Membri, offrendo l’opportunità alle autorità di fornire commenti sull’approccio seguito. Il rapporto presentato allora, non conteneva alcuna lista ufficiale di sostanze candidate alla sostituzione, ma solo vari scenari scaturiti dalle possibili interpretazione dei criteri stessi. Dagli scenari considerati emergeva che circa il 25% delle sostanze, ad oggi, autorizzate avrebbero potuto essere incluse nella lista di sostanze candidate alla sostituzione.

Il 17 febbraio di quest’anno la Commissione Ue ha presentato un elenco aggiornato agli Stati membri per cui le sostanze attive al momento individuate come candidate alla sostituzione sono 82. La Commissione sta procedendo ad elaborare la proposta di regolamento con in allegato la lista delle sostanze attive candidate alla sostituzione. Gli Stati membri hanno biasimato il fatto di non essere stati coinvolti nella discussione sull’elenco delle sostanze candidate alla sostituzione. La Commissione UE pubblicherà una comunicazione sulla natura della lista sul sito Internet della Dg Sanco.

Il fatto che una sostanza sia candidata alla sostituzione implica, come stabilito dal Reg. CE 1107/2009 che gli agrofarmaci contenenti tali molecole, alla fine dell’iter di valutazione, necessiteranno di una gestione specifica basata sull’avvio di un processo di valutazione comparativa. Gli agrofarmaci contenenti sostanze attive candidate alla sostituzione, infatti, saranno oggetto di un processo di valutazione comparativa per ogni singola coltura, come stabilito dall’articolo 50 del Regolamento 1107/2009, che considererà l’esistenza sul mercato di soluzioni significativamente più sicure per la salute umana e l’ambiente.

La eventuale sostituzione di alcune colture in etichetta avverrà solo nel caso in cui: non comporti comprovati svantaggi economici e pratici all’agricoltore; non sia compromessa l’efficacia della difesa; sia garantita sul mercato la disponibilità di un numero adeguato di meccanismi di azione a supporto di una corretta prevenzione della resistenza; non siano penalizzate le colture minori.

A seguito di tale processo, alcuni impieghi in etichetta potrebbero essere sostituiti: con soluzioni già esistenti sul mercato e, quindi, già disponibili agli agricoltori; solo nel caso in cui siano identificati prodotti meno rischiosi o metodi alternativi di controllo e prevenzione; senza compromettere l’efficacia della difesa o aumentare il rischio di resistenze; tenendo conto delle colture minori; senza causare svantaggi pratici o economici significativi.

Anche le sostanze attive candidate alle sostituzione sono autorizzate a livello Ue per 7 anni e, alla scadenza, tali autorizzazioni potranno essere ulteriormente rinnovate. Il fatto che una sostanza attiva sia nella lista di fatto non comporta immediatamente alcun effetto. E’, infatti, opportuno precisare che la lista conterrà le sostanze attive che sono solo potenzialmente candidate alla sostituzione.

Eventuali interpretazioni o utilizzi scorretti della lista, per esempio per quanto riguarda i disciplinari di produzione integrata regionali, comporterebbero il concreto rischio che tutto il comparto agricolo venga privato, da subito, di agrofarmaci la cui autorizzazione potrebbe essere confermata al termine del processo autorizzativo.

La registrazione o il rinnovo di tali fitofarmaci sarà concesso, se non saranno individuate alternative significativamente più sicure per ogni singola coltura, senza compromettere l’efficacia della difesa o aumentare il rischio di resistenze né tantomeno causare svantaggi pratici o economici significativi. Nel caso venga individuata un’alternativa su una coltura, questa potrebbe essere eliminata dall’etichetta dell’agrofarmaco contenente la sostanza candidata alla sostituzione.

L’Ue ha ritenuto utile identificare la categoria delle Sostanze Candidate alla Sostituzione in quanto il reg. 1107/2009 non prevede la possibilità di sostituire i prodotti direttamente, senza valutazione comparativa dato che il numero di sostanze potenzialmente identificabili come candidate alla sostituzione potrebbe essere elevato, con un impatto che potrebbe riguardare fino al 50% dei prodotti oggi disponibili per gli agricoltori. È fondamentale che gli agricoltori dispongano di una ampia varietà di prodotti per prevenire il fenomeno della resistenza: esperienze consolidate confermano che sono necessari minimo 3 differenti meccanismi di azione (o classi chimiche diverse) per tipo di malattia/parassita/infestante al fine di prevenire lo sviluppo di resistenze.

Non bisogna poi dimenticare che le colture specialistiche e le colture minori, che rivestono un’importanza fondamentale per l’agricoltura mediterranea, già da tempo soffrono una carenza di soluzioni per una adeguata difesa. Un’ulteriore limitazione dei mezzi di lotta disponibili metterebbe a serio rischio la capacità degli agricoltori di mantenere competitiva la loro produzione.

Più in generale, 30.000 specie di infestanti e 10.000 specie di insetti mettono a rischio le produzioni agricole e, dati questi numeri, emerge chiaramente la necessità per l’agricoltore di avere a disposizione una ampia gamma di soluzioni che permettano la difesa dei propri raccolti. Se i prodotti contenenti sostanze candidate alla sostituzione fossero rimossi dal mercato senza valutare la disponibilità di valide alternative, non rimarrebbe un numero adeguato di soluzioni disponibili per difendere le colture e in alcuni casi estremi si potrebbe arrivare alla mancanza assoluta di mezzi di difesa fitosanitaria.

Inoltre, potrebbero istituirsi delle barriere artificiali al commercio: i produttori extraeuropei avrebbero a disposizione una più ampia gamma di agrofarmaci rispetto a quelli europei e questo determinerebbe uno svantaggio concorrenziale per gli agricoltori europei.

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