il Punto Coldiretti

Gasolio per le serre, dopo 6 mesi decreto ancora fermo

Il concetto di urgenza in Italia è evidentemente abbastanza opinabile se, dopo quasi 6 mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, le disposizioni per l’agevolazione del gasolio destinato al riscaldamento delle serre non sono ancora state attivate. E’ dal novembre 2009 che è stata abrogata l’agevolazione per il gasolio destinato al riscaldamento delle serre per le produzioni ortoflorovivaistiche ed il provvedimento che riguarda l’accisa sul gasolio per le serre, contenuto nel “Decreto del Fare”, dovrebbe intervenire a risolvere una problematica aperta da quattro anni.

La norma prevede la riduzione dell’accisa a 25 euro per mille litri. Ad oggi manca ancora il decreto attuativo che chiarisca le condizioni operative per poter rendere applicabile l’agevolazione. Il settore florovivaistico è, a ragione, considerato uno dei settori di punta dell’economia agricola del nostro paese, contribuendo, con un fatturato di oltre 3.000 milioni di euro, per oltre il 6 per cento del totale alla produzione agricola nazionale. Il saldo attivo nella bilancia import/export è stato pari a oltre 160 milioni di euro nel 2012 ed è importante riuscire ad agganciare la ripresa economica, già partita in altri paesi, per incrementare le nostre esportazioni.

E’ ovvio che la produzione in serre riscaldate riguarda solo una parte degli oltre 3.000 milioni di euro di fatturato florovivaistico, ma queste produzioni consentono all’offerta italiana di presentarsi completa e appetibile per gli operatori commerciali nazionali e non, che altrimenti potrebbero ritenere meno interessante il “pacchetto” italiano. Il florovivaismo alimenta un fortissimo indotto, afferente allo sviluppo di fattori di produzione, macchine, strutture, distribuzione, logistica, pubblicità, progettazione, assistenza tecnica, manutenzione ed altro ancora.

Le stesse considerazioni valgono per la produzione di ortaggi in serre riscaldate, con milioni di euro di fatturato, generato da altre migliaia di aziende e decine di migliaia di posti di lavoro. L’attivazione di questa agevolazione, nella misura massima compatibile con la normativa comunitaria, per un discreto arco temporale (fino alla fine del 2015) può consentire alle imprese di impostare la propria attività per i prossimi anni e rilanciare l’attività di migliaia di imprese orto-florovivastiche italiane nel momento in cui potrebbero e dovrebbero ripartire i consumi.

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