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Il Senato salva il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti resta in vita

Sì del Senato alla manovra economica ed al mantenimento in vita del Sistri, sistema di tracciabilità dei rifiuti.

Nella seduta di mercoledì 7 settembre, l’Aula ha approvato un maxiemendamento interamente sostitutivo dell’articolo unico del ddl n. 2887 di conversione in legge del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138. Date le misure urgenti contenute  per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, il Governo ha optato per porre la questione di fiducia.

Il provvedimento ha accolto l’emendamento proposto la scorsa settimana in Commissione Bilancio del Senato, modificando  l’articolo 6 della prima versione del decreto legge e cancellando così l’abrogazione di tutte le disposizioni in materia di Sistri.

In particolare, la norma approvata prevede che il Ministero dell’Ambiente debba assicurare, fino al 15 dicembre 2011, la verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell’eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplici rispetto a quelle attualmente previste. Il Ministero dovrà inoltre organizzare, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, dei test di funzionamento con l’obiettivo della più ampia partecipazione degli utenti.

Tutto ciò affinché si possa garantire un adeguato periodo transitorio per consentire la progressiva entrata in operatività del sistema, nonché l’efficacia del funzionamento delle tecnologie connesse. Inoltre, sarebbe fissato al  9 febbraio 2012 il termine di entrata in operatività del Sistri, restando ferma la previsione del decreto Sviluppo (D.L. n. 70/2011, art. 6, comma 2, lettera f-octies) che aveva stabilito che per i produttori di rifiuti con massimo 10 dipendenti (categoria di riferimento, normalmente, per le imprese agricole), la data di partenza non potesse essere antecedente al 1º giugno 2012.

Infine, il maxiemendamento stabilisce che il Ministro dell’Ambiente, sentite le categorie interessate, debba individuare specifiche tipologie di rifiuti, alle quali devono essere applicate le procedure più semplici per i rifiuti speciali non pericolosi, per permettere così un corretto funzionamento del sistema di controllo di tracciabilità dei rifiuti.
La manovra passa ora all’esame della Camera dei Deputati che voterà per il via libera definitivo.

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